Il presepe di Natale rivisto e corretto da ottanta artisti


Gigi Bortoli


Il presepe appartiene all’iconografia religiosa, ma in realtà nel trascorrere del temo è divenuta un’espressività mistico-religiosa che ha penetrato l’immaginario collettivo oltre la sua specificità. Ecco allora che accanto ad un messaggio squisitamente religioso può spingersi a raccontare la realtà contemporanea. Sia con riferimenti espliciti, che attraverso i materiali utilizzati, che in modo spesso stilizzato esprimono un’idea del presente.

Questa è stata la linea guida dell’esposizione promossa da Merano Arte e che ha visto il coinvolgimento di un’ottantina di artisti, scolaresche, persone che semplicemente hanno aderito all’iniziativa. Iniziata il 28 novembre, l’esposizione si chiuderà il 3 gennaio, alle 11, con la premiazione dei presepi valutati dal pubblico come meglio riusciti. E vista la forte e significativa affluenza di pubblico snodatasi fino ad oggi dalla data d’apertura, sarà interessante conoscere chi avrà incontrato i favori dei visitatori. Questo premio segue quello, già assegnato da una giuria competente, in cui hanno primeggiato ex-aequo le opere dell’artista Gianna Tosello e le Scuole Media di Caldano 3°C (21 studenti guidati dall’insegnate Susan Hotta).

Secondo e terzo premio all’artista pusterese Armin Mutschlechner al gardeneses Piccolaruez e ad un gruppo di studentesse del Mariengarten di Appiano. Il quadro complessivo dell’espsizione risulta molto variegato. Da un lato non sono assenti opere che affondano chiaramente nella tradizione, ma gran parte dell’esposizione si affida ad una creatività che utilizza materiali anche improbabili per dar vita alla scena della natività. Ecco allora, molto stilizzato il presepe realizzato con componenti elettroniche che vanno ad indicare in modo minimalista le figure di Giuseppe, Maria e il Bambinello. Ci sono poi rappresentate le desolazioni metropolitane della nostra epoca in cui per paradosso ai piedi di un grattacielo, nella solitudine più assoluta, è collocato il Bambin Gesù o dove, sempre in un contesto metropolitano, con l’inequivocabile scritta “respinti”, la Sacra famiglia ha sembianze africane.

Ma non mancano, e qui l’artista è Matthias Schoenweger, riferimenti all’attualità del nostro territorio. Ecco allora rappresentata artisticamente la polemica sul crocifisso di Martin Kippenberger con un rospo che visita la natività. Quindi, altri presepi nei quali la capanna è un vecchio monitor di computer sventrato, che accoglie la rappresentazione natalizia. Insomma, le ottanta opere esposte sono altrettante letture della Natività che in molti casi cercano di esprimere il contrasto spesso stridente tra etica contemporanea in rapporto al messaggio di pace e fratellanza simboleggiato dal presepe anche al di là della sua matrice cristiana.

E le cronache più recenti con collettività che hanno richiesto addirittura un “Bianco Natale”, che non è il celebre successo di Bing Crosby, bensì la cacciata di extracomunitari alla vista dei «buoni cristiani» di tali località, sono un esempio amaro della discrepanza tra messaggio cristiano e certi atteggiamenti razzisti di oggi. Dunque, i contenuti di molte opere esposte, proprio del malessere della nostra società contemporanea si occupano. Della guerra, della fama, dei malesseri del clima e dei disagi sparsi a diverse latitudini del mondo. La mostra a questo ha voluto puntare e i risultati, attraverso le adesioni degli artisti, ma anche la presenza del pubblico, hanno dato ragione a questa scelta.













Altre notizie

le foto

Tende per Gaza a Bolzano: "Fermiamo il genocidio"

Tende per Gaza anche a Bolzano, in piazza Adriano, sull'onda della mobilitazione in atto in diverse città e università in Italia e all'estero. "Free Palestine", "Fermiamo il genocidio a Gaza", "Stop al massacro del popolo palestinese" si legge sugli striscioni. LE FOTO (DLife) 

Trentino

Accoltellato al supermercato: arrestato l'aggressore

È successo nel pomeriggio di oggi in un negozio di Civezzano, vicino a Trento: il 50enne portato in ospedale. L'autore è stato bloccato dal personale e successivamente fermato dai carabinieri: non si conosce il movente

Attualità