Il progetto Euregio sui diritti decolla parlando di giustizia

Venerdì e sabato convegno internazionale in sala civica Al centro la lotta al terrorismo e ai crimini contro l’umanità


di Simone Facchini


MERANO. Prende concretezza l'annuncio dello scorso settembre con cui Cuno Tarfusser, presidente dell'Accademia di studi italo-tedeschi da inizio 2016, manifestava l'intenzione di contribuire con l'istituto alla creazione di una piattaforma interregionale per lo studio della dignità e dei diritti umani.

È infatti dedicato allo stato di salute della giustizia penale internazionale il convegno internazionale in programma nel pomeriggio di venerdì (dalle ore 14) e nella mattinata di sabato prossimi (dalle ore 9) in sala civica (via Huber 8), momento che segna l'avvio della piattaforma Euregio "Dignità umana e diritti umani" (Euphur), un'iniziativa comune delle Università di Bolzano, Innsbruck e Trento e dell'Accademia di Merano. L'ingresso alle sessioni è libero ed è prevista la traduzione simultanea (inglese, italiano e tedesco, tutto il programma su www.adsit.org).

Quale efficacia può avere la giustizia penale internazionale nella persecuzione dei crimini contro l'umanità? Qual è il suo ruolo nella lotta al terrorismo oppure nella punizione dei reati contro il patrimonio culturale? L'incontro segna una ricognizione dell'attuale e futura rilevanza di questa peculiare e spesso controversa forma di giurisdizione.

Sulla scorta del ruolo in tale contesto svolto dalla Corte penale internazionale dell'Aia, dove dal 2009 opera l'ex procuratore capo di Bolzano Cuno Tarfusser, a Merano prenderanno la parola tre giudici e altri tre attori di quel tribunale. Sono altresì previsti interventi di specialisti italiani, austriaci e tedeschi di diritto penale e diritto pubblico internazionale.

Nella prima sessione di lavori (venerdì), alla quale prenderanno parte giudici, legal officers e avvocati attivi nei procedimenti davanti alla Corte penale internazionale, l'attenzione sarà concentrata sulle principali sfide applicative oggi rilevanti per il lavoro del tribunale, quali per esempio i problemi organizzativi connessi all'ampliamento del novero di situazioni e casi pendenti davanti alla Cpi, i rapporti tra i diversi attori processuali e l'esecuzione delle decisioni.

La seconda sessione (sabato), che prevede la partecipazione di importanti esponenti del mondo accademico internazionale, si concentrerà invece su profili quali le prospettive di messa in opera del crimine di aggressione, le tendenze in atto nelle relazioni istituzionali tra gli Stati parte e la Corte (anche a fronte delle critiche al suo operato, espresse particolarmente in alcuni contesti regionali) e le dinamiche di adeguamento degli ordinamenti nazionali al sistema statutario.

Il rilievo internazionale degli ospiti e il taglio del convegno, in forma di confronto, rappresentano un'opportunità per riflettere sul fatto se, alla luce delle difficoltà pratiche e delle incertezze nei comportamenti dei Paesi, la giustizia penale internazionale come strumento di repressione dei crimini internazionali costituisca ancora una priorità per la comunità di Stati.

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