Il proprietario: «Ridatemi il gattopardo»

Si chiama Chiku ed era abituato a vivere in appartamento: «Se lo allontanate per sempre lo farete solo soffrire»


di Alan Conti


di Alan Conti

BOLZANO

Gattopardo è bello, ma in realtà lui si chiama Chiku ed è un Savannah. E avrebbe pure una famiglia che lo reclama e chiede una qualche forma di clemenza, per sè e per l’animale. A farsi portavoce della richiesta, accorata, è Bernd Raich, figlio dell’ex padrone che ha pubblicato su Facebook una foto di Chiku in casa e un appello che non lascia spazio a dubbi. «Vorrei che il nostro gatto potesse tornare a casa, nel suo territorio dove si è sempre trovato al meglio». Il problema è che non si tratta esattamente di un gatto, ma di un incrocio tra un felino ed un serval, creato per la prima volta nel 1986 dalla studiosa Judee Franck che unì proprio un maschio di serval con una siamese. Di fatto questa specie, vietata in Italia, non esiste in natura.

«Credo che i media abbiano esagerato e lo abbiano dipinto per quello che non è. Con noi è sempre stato un gattone esemplare. È ovvio che nel canile della Sill non possa trovarsi bene e soffi a chiunque si avvicini. Non è nemmeno libero di miagolare. Ñaturalmente riprese e fotografie lo stressano in continuazione. Non si può pretendere sia rilassato».

Per Chiku, però, il destino appare segnato: finirà in una delle due strutture italiane attrezzate per ospitare animali esotici come lui. Una si trova a Sasso Marconi a Bologna e una a Grosseto: la Lav provinciale ha già trasmesso alla procura la sua scelta che lunedì sarà ufficializzata anche dall’Autorità. «Se potesse tornare a casa - insiste Raich - potremmo dargli noi una vita più felice. Mio padre sa che ha sbagliato violando la legge ed è pronto a pagare le proprie conseguenze. Di sicuro, però, Chiku si trova molto meglio da noi che non al canile o in una struttura protetta. Mio padre sa di cosa sta parlando: è conosciuto per i serpenti che ha avuto e per le sue capacità particolari di tenere e curare gli animali esotici. Tutto questo, lo ripeto, mentre parliamo di un animale che non è selvatico. Un Savannah è un gatto: spero che anche gli animalisti altoatesini mi diano una mano». In effetti sul web molti rappresentanti delle associazioni hanno cominciato a porsi il problema sul destino del gattopardo. La legge si rispetta oltre le opinioni, ma la sicurezza che il futuro di Chiku sia più felice in una struttura del Centro Italia rispetto alla sua casa di provenienza non ce l’ha nessuno.

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