Il rifiuto di Bonvicini: non mi candido a sindaco

Il farmacista declina l’offerta del centrodestra e corre per la direzione Asl L’appello: «Serve una coalizione di centro». Galateo: appoggeremo Duzzi



BOLZANO. Matteo Bonvicini ha detto no. Il giovane farmacista non si presenterà come candidato sindaco per il centrodestra. Aveva promesso una risposta entro la fine della settimana. Si è invece candidato per la direzione generale della Asl, come già aveva fatto intuire nei giorni scorsi. La proposta di candidatura a sindaco era arrivata da Forza Italia, Alto Adige nel cuore e Nuovo Centrodestra. Giovane professionista, sganciato dalla politica, era sembrato il candidato ottimale per la sfida (moderata) a Spagnolli. Le discussioni sono durate settimane, l’esitazione dei giorni scorsi aveva fatto intuire che sarebbe arrivato più un «no» che un «sì».

Ieri mattina l’annuncio. «No, non mi candiderò», fa sapere Bonvicini, provocando tra l’altro un incidente diplomatico con i potenziali alleati. «L’ho saputo da terzi», fa sapere Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore).

Il centrodestra riparte dalla casella di partenza. Domenica è prevista una riunione. Si sono dati tempi stretti per decidere se proseguire insieme e con quale candidato sindaco. Potrebbe spuntare la decisione di un appoggio a Dado Duzzi o Angelo Gennaccaro, in pista con le rispettive liste civiche fresche di annuncio. Non mancano gli sponsor. L’alternativa è che si punti su un nome finora inedito. Urzì non esclude le primarie di centrodestra. Sarebbero le prime. Marco Galateo, l’«inventore» della candidatura di Bonvicini, ex coordinatore provinciale di Forza Italia, fa già sapere che «il gruppo che si è costruito attorno a Matteo» punta su Dado Duzzi.

Bonvicini spiegherà le ragioni del «no» in una conferenza stampa martedì. Ai suoi interlocutori ieri Bonvicini ha portato ragioni più personali che politiche per il suo rifiuto. La famiglia, titolare della omonima clinica, sarebbe stata nettamente contraria alla candidatura. Bonvicini ringrazia chi ha creduto in lui e annuncia che il «no» alla candidatura a sindaco non significa che si occuperà solo della professione. «Mi rendo disponibile a occuparmi della cosa pubblica in futuro». Potrebbe candidarsi con Dado Duzzi o sostenerlo pubblicamente, come viene annunciato da Galateo? «Sono disponibile per la comunità, vedremo se ci saranno le condizioni», risponde. Conferma invece di avere presentato la propria candidatura per il ruolo di direttore generale della Asl. «Sì, diciamo che per quell’impegno mi sento più preparato». Il diniego è arrivato dopo una serie di contatti avuti da Bonvicini anche negli ultimi giorni . «Ho avuto incontri trasversali», riferisce il farmacista, «ho avuto il piacere di incontrare persone che arrivano da percorsi politici differenti. Non era mio interesse puntarmi la spilla di un partito o di un altro». Ascoltando persone, pensando a Bolzano, Bonvicini fa sapere di essersi fatto una idea di ciò che serve: «La città ha bisogno di una forte coalizione di centro». E qui torna il richiamo a Duzzi, che ha lanciato la sua lista «Bolzano nuova» svincolandosi dai partiti in generale e dalla destra in particolare. (fr.g.)

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