Il rock cristiano sbarca in piazza Walther 

L’appuntamento. La band «The Sun» si esibirà domani alle 20.30 Nel pre-concerto la “Samuel projekt band” con un batterista speciale



Bolzano. Appuntamento domani, 24 maggio, alle ore 20.30, in piazza Walther. Nel salotto di Bolzano si terrà il concerto della rock band italiana "The Sun”. L’ingresso è libero.

Rientra nel ciclo educativo «Fai della tua vita un dono», organizzato dall'Istituto Rainerum e dall'Associazione Genitori. Con il patrocinio della Città di Bolzano. Ieri, in municipio, la presentazione della manifestazione; presente per il Comune l’assessore ai giovani Angelo Gennaccaro.

Questa sarà una delle tappe del nuovo tour dei "The Sun", "Ogni Benedetto Giorno". La band ha all'attivo diversi album, premi e riconoscimenti e rappresenta una realtà artistica capace di coniugare la musica rock, la formazione, l'esperienza personale e la fede.

Il pre-concerto vedrà invece la collaborazione dell'associazione "Il Sorriso”: attiva da 15 anni, ha tra i suoi obiettivi quello dell'integrazione sociale attraverso attività pre-lavorative, discipline sportive ed artistiche delle persone con sindrome di Down.

Dall'idea di un padre musicista, il bolzanino Simone Pantano, è nata la "Samuel Project Band": alla batteria siede suo figlio Samuel, 15 anni, nato con un cromosoma in più.

Per il giovanissimo musicista, che frequenta l’indirizzo musicale del liceo Pascoli e ieri ha partecipato alla presentazione in Municipio, si tratta del primo concerto.

«Io - racconta orgoglioso il padre - sono il cantante della band; alla chitarra c’è Manuel Mazzocchi e al basso Roberto Rindone. Samuel è alla batteria. Il suo non è un ruolo coreografico, ma centrale. A dimostrazione che anche chi ha la sindrome di Down, può fare tantissime cose».

La creazione della band - al pari della squadra di calcio degli Yankees - è solo uno dei progetti, promossi da “Il Sorriso”, nell’ambito di un percorso che ha come primo obiettivo innanzitutto la responsabilizzazione dei ragazzi e poi il raggiungimento dell’autonomia.

Dalle iniziative dell’associazione, formata da genitori di bambini con la sindrome di Down, arriva un messaggio positivo sul futuro di questi ragazzi speciali: «Quando nasce un bimbo con la sindrome di Down - ammette Pantano - all’inizio per i genitori è un colpo duro. Ma rispetto a 30-40 anni è cambiato il mondo. Oggi ci sono una serie di progetti d’integrazione, che partono fin dai primi anni di vita, e nel tempo danno ottimi risultati».













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