Il Rosatellum va e rafforza l’asse Svp-Pd 

Ieri l’approvazione definitiva in Senato della nuova legge elettorale. Critiche da Fraccaro (M5S) e Kronbichler (Mdp)



BOLZANO. "Io ho preso 40mila voti, voi siete qui per un centinaio di clic davanti a un computer". Karl Zeller era in forma ieri al Senato. E prima dell’approvazione del Rosatellum ha sfidato i 5Stelle: "La volontà popolare va rispettata anche in Alto Adige" ha urlato ai grillini furiosi. Ma era in forma anche dopo: 214 sì e 61 no, ecco come è passata la riforma. Solo poco più di 30 giorni per un iter mai così spedito. Pur se a colpi di fiducia e con l’insistente opposizione di Giorgio Napolitano. "Come si approvano le leggi elettorali? A differenza di tanta altre - commentava poi il senatore Svp davanti ad un calice di bollicine accanto ai suoi collaboratori- si fanno insieme alle opposizioni, centrodestra e centrosinistra, no? Appunto. È quello che è accaduto". Meglio per lei Verdini di D’Alema dunque? "Beh, io con D’Alema ci sono sempre stato bene. Ma ultimamente ha preso una strada che non capisco. Bersani? Lui è stato un nostro punto di riferimento. Peccato che si sia così impuntato con Renzi..". Impuntato è dire poco, visto che ieri, dopo la definitiva fiducia al Rosatellum, i bersaniani di Mdp sono ufficialmente usciti dalla maggioranza gentiloniana mentre Verdini proclamava che "i suoi voti valgono come dieci ministeri".

È passata dunque la norma che garantirà una quota proporzionale e una uninominale nei collegi, in sostanza un Mattarellum alla rovescia visto la minor incidenza del proporzionale nel disegno degli eletti rispetto alla precedente legge. E, soprattutto, sono dunque stati ulteriormente garantiti i collegi altoatesini (storicamente Svp) e quelli regionali in generale. La legge prevede per la nostra regione 11 deputati, di cui 6 eletti con i collegi uninominali (3 per provincia) e 5 con le liste proporzionali. Confermati i 7 senatori, di cui 6 con i collegi maggioritari (3 per provincia) ed uno con il proporzionale. «In futuro sarà garantita la rappresentanza della minoranza tedesca e ladina alla Camera e al Senato». Lo afferma il segretario Svp Philipp Achammer, che ricorda l'introduzione dei collegi uninominali ora anche al Senato, senza la soglia regionale del 20%. «In primavera 2018 - prosegue Achammer - non si voterà più con due sistemi diversi, facilitando così la governabilità». Il segretario Svp ringrazia infine i suoi parlamentari per essersi «impegnati con successo per un regolamento speciale per il Trentino Alto Adige e per la rappresentanza delle minoranze». E se anche in casa Pd ci si dice soddisfatti per la nuova legge elettorale, non mancano le critiche da altri versanti. «Questa legge elettorale è una truffa, la peggiore che si potesse immaginare, perché è antidemocratica e non favorisce governabilità né rappresentatività. Ancora avremo un Parlamento di nominati dai partiti che risponderanno ai capibastone e non ai cittadini. In Trentino Alto Adige inoltre questa legge favorisce in maniera clamorosa e inaccettabile i partiti locali». Lo dichiara in una nota il deputato M5S eletto in Trentino Alto Adige Riccardo Fraccaro. «Il Rosatellum toglie i diritti ai cittadini per consegnare tutto nelle mani dei partiti, in particolare trasforma il Trentino Alto Adige in un feudo di Pd-Patt-Svp». L’unica garanzia per i cittadini di sapere a chi andrà il proprio voto - conclude Fraccaro - è quella di premiare la coerenza di chi si presenta da solo, come il M5S».

«Il “Rosatellum” è legge e l’Italia ha la sua legge elettorale. È una cattiva legge per lo Stato intero e per quanto l’Alto Adige è un colpo mortale alla democrazia. Nessun democratico, nemmeno chi ne trarrà il maggior profitto ovvero la Svp, avrà la sfacciataggine di chiamarla una legge elettorale buona, giusta o democratica», chiude Florian Kronbichler, deputato dei Verd8. altoatesini in Mdp. (p.ca.)













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