Il sindaco chiede le «corsie per anziani» 

Il bolzanino di 88 anni rimasto ore in coda prima di essere ricoverato è morto tre giorni dopo. «Situazione inaccettabile»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. «Non è accettabile che gli ultraottantenni restino ore in attesa al Pronto soccorso dell’ospedale di Bolzano prima di essere curati o ricoverati».

Il sindaco Renzo Caramaschi - che mesi fa aveva già consigliato ai bolzanini tutti di andare a Merano dove il servizio di emergenza funziona molto meglio - torna a chiedere con forza all’assessora Martha Stocker - ed alla direzione del Comprensorio di Bolzano - soluzioni rapide perchè la situazione in troppi casi si è fatta insostenibile: «Serve una corsia preferenziale per gli over. Ma visto che mi hanno già detto di no, che non si può fare... che allora s’inventino qualcos’altro». Caramaschi interviene anche perchè martedì 21 agosto è morto un bolzanino di 88 anni che sabato 18 agosto era rimasto ore in coda prima di essere ricoverato. «Fate attenzione... non metto assolutamente in relazione attesa e ritardo nel ricovero con la morte del paziente, non voglio essere travisato, ma dico che non è più sopportabile che anziani malati e sofferenti, affetti da patologie croniche conclamate e criticità evidenti e pesanti, stiano ore in barella. In balìa. Questo no, non lo accetto più».

E Caramaschi non parla per sentito dire. «Anche a me è capitato di finire al Pronto soccorso ed ogni volta che è successo sono rimasto scioccato nel vedere ultraottantenni soli che si lamentavano in barella. Perchè mica tutti hanno i figli o i parenti accanto a loro. Credetemi mi hanno fatto una pena immensa, infinita. E poi al Pronto soccorso non è solo una questione di spazi e di carenza di personale perchè il servizio soffre di un evidente problema strutturale ed organizzativo che non è stato mai risolto. La verità è che siamo rimasti indietro e non riusciamo a fornire le risposte ad una popolazione che continua ad invecchiare. E lo sappiamo tutti molto bene da anni che la popolazione sta invecchiando e la vera scommessa è riuscire a rispondere alla loro domanda di assistenza. Continuiamo a ripetercelo. Il Pronto soccorso non ha gli spazi adeguati? Lo so benissimo e so anche che tra qualche mese il servizio si sposterà nella nuova clinica medica. Manca personale che già fa i salti mortali? So anche questo e so anche che state garantite assunzioni. Ma credo che anche nuova sede e personale in più serviranno a poco se non risolvono problemi strutturali». Caramaschi rispolvera quindi la lettera già inviata alla Stocker lo scorso luglio (che le era già stata recapitata precedentemente) perchè il problema è sempre uguale a se stesso. Evidentemente se la sanità non funziona la colpa va redistribuita tra la politica e tutti i vertici Asl, impensabile scaricare ogni colpa sull’ex direttore Thomas Schael.

«Gentile assessora - ripete il sindaco - per attenuare i disagi rendendo meno pesanti e problematici i lunghi tempi di attesa che gli utenti del Pronto soccorso dell’ospedale di Bolzano, soprattutto quelli più anziani, sono costretti a sopportare a causa dei noti e più volte evidenziati problemi di malfunzionamento dello stesso, mi permetto di sottoporle (per l’ennesima volta ndr) l’opportunità di considerare, per garantire priorità di accesso alle persone più anziane (ultraottantenni) spesso prive di familiari al seguito, a parità di grado di gravità del codice di assegnazione, anche la creazione per gli stessi anziani di una sorta di “corsia preferenziale” analoga rispetto a quella già attiva per i più piccoli che avete creato e che funziona molto bene. Non credo serva sottolineare come, oggi più che mai, non sia davvero accettabile che le persone più anziane debbano sopportare lunghe ore di attesa senza che nessuno intervenga per alleviare la loro solitudine e la sofferenza del non sapere e del non trovare conforto». I problemi della sanità restano intanto in cima alle preoccupazioni degli altoatesini, come è emerso dal nostro sondaggio.













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