Il sindaco di Naz all’ultima udienza di Papa Benedetto

È il paese della nonna e della bisnonna del pontefice Gasser: «Lo abbiamo invitato a stare da noi»



NAZ SCIAVES. Non sarà proprio seduto in prima fila - visto che sarà occupata dai grandi della terra - ma all’ultima udienza di papa Benedetto XVI ci sarà anche il sindaco di Naz Sciaves, invitato in Vaticano a rappresentare la comunità che ha dato i natali alla nonna di papa Ratzinger.

La notizia è giunta da Roma proprio ieri e ha creato parecchio entusiasmo. «Dopo aver saputo della volontà di lasciare il suo incarico - spiega il sindaco Peter Gasser - abbiamo chiesto al possibilità di partecipare alla sua ultima udienza, il 27 di febbraio. Il Santo Padre ha radici profonde qui da noi. La bisnonna e la nonna sono nate a Rasa e quando veniva in vacanza a Bressanone sentiva molto il richiamo di questo territorio. Ora abbiamo ritenuto doveroso essere presenti all’udienza e il Vaticano ha accettato la nostra richiesta».

Solo l’anno scorso Naz Sciaves era presente a Roma per consegnare al papa la cittadinanza onoraria: 260 persone con tanto di banda al seguito. Questa volta ci sarà posto solo per tre persone: il sindaco Gasser, il consigliere Josef Michaeler (che aveva seguito tutta l’organizzazione dell’anno scorso) e il professore Josef Gelmi, docente di storia ecclesiastica al seminario di Bressanone.

«Difficile che ci sia il momento di parlare con il papa - chiarisce il sindaco - ma noi ci speriamo tanto. Abbiamo anche pronto un regalo: un libro che ricostruisce le sue parentele in questa zona dell’Alto Adige». Ed è sempre viva la speranza che Ratzinger si ritiri in Alto Adige dopo aver lasciato le fatiche petrine. «Eh, sarebbe bello. Noi la proposta l’abbiamo avanzata, tanto più che lui non è ancora riuscito a vedere la casa natia della nonna e della bisnonna, ancora abitata dai parenti, e so che ci tiene molto. Certo, noi non abbiamo le strutture per accogliere un ex papa, ma di certo Bressanone sì. Chissà».

Insomma, il sindaco - se riuscirà a parlarci - l’invito lo butterà lì, facendo leva sulle radici altoatesine del papa tedesco. Per il momento fervono i preparativi per il viaggio. «Partiremo martedì sera, perché al mattino del mercoledì dovremo già trovarci in Vaticano di buon’ora. Purtroppo ci hanno comunicato che non potranno ospitarci in prima fila. Se ho ben capito quel giorno saranno in udienza i capi di Stato di tutto il mondo per porgere il saluto al papa. Ma l’importante per noi è esserci. Cercheremo anche di parlare con Bendetto XVI per potergli consegnare di persona il libro che sarà il nostro regalo. In attesa che venga a trovarci e a visitare il maso della sua nonna. Questo sì sarebbe un bel regalo per noi».

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