Il sindaco di Selva: «Chi rema contro ne pagherà il prezzo»

Demetz critico con i 50 esercenti guidati da Finazzer «Meno di così non si può: bisogna cogliere l’opportunità»


di Massimiliano Bona


SELVA GARDENA. «Meno di così, davvero, non si poteva fare»: a parlare è il sindaco di Selva Roland Demetz che in questi anni ha cercato di mediare tra le richieste - spesso agli antipodi - degli ambientalisti e degli esercenti. Ieri, ad una manciata di giorni dal primo «Green day» (mercoledì 5 luglio), che dovrebbe portare a Passo Sella un migliaio fra turisti e residenti, ha fatto un appello anche agli scettici, a sostegno della campagna portata avanti da oltre un anno da Alto Adige e Trentino.

Sindaco, cosa la infastidisce?

«Il no aprioristico - con minacce ripetute di ricorrere contro l’ordinanza di chiusura - del comitato delle aziende che lavorano sui passi. Una cinquantina in tutto, credo. Questi signori non hanno capito che chi rema contro in questa fase sperimentale rischia di avere ripercussioni pesanti anche dal punto di vista economico. Non è solo l’ambiente ad essere in gioco. Dobbiamo saper trasformare i «Green days» in un’opportunità per Alto Adige e Trentino e per chi ama le Dolomiti. Un esempio è il Sella Ronda Bike Day: è nato, 12 anni fa, nonostante molte voci contrarie. Oggi è un evento irrinunciabile anche per gli operatori turistici».

La Maratona delle Dolomiti, che si tiene domenica, riuscirà a fungere da traino?

«Sicuramente, si tratta di un altro evento virtuoso».

Mercoledì basteranno i parcheggi?

«A Plan de Gralba ce ne sono 300, oltre a quelli sul versante fassano. Non è alta stagione, quindi non saremo presi d’assalto».

E i bus?

«Le corse sono state più che raddoppiate. E dal prossimo anno metteremo in campo anche gli impianti di risalita a Plan. Per avere successo bisogna seminare ed è ciò che abbiamo iniziato a fare».

Chi regolamenterà gli accessi mercoledì dalle 9 alle 16?

«Forestale, Comuni, polizia e carabinieri: l’impegno e lo schieramento di forze sarà massimo».

Ha qualche rimpianto?

«Uno in particolare: quello di non aver iniziato, parallelamente, con i controlli di velocità sui passi. Ci sono ancora, purtroppo, motociclisti che viaggiano a velocità folli».

Qual è il problema?

«La mancanza di vigili urbani. Abbiamo fatto un bando, ma è andato deserto. Un tempo avevamo quattro vigili: oggi ce ne sono due».

Colpa della proporzionale?

«Anche. Non si è presentato nessuno. Ma ci riproverò».

Gli escursionisti apprezzeranno il Sella chiuso?

«Non puntiamo alla massa ma alla qualità del servizio da offrire: Alto Adige e Trentino hanno dimostrato di saper fare fronte unico».

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