Il sindaco: «Non mollo il progetto va avanti»

Pürgstaller: «Un’occasione d’oro: tutti mi chiedono se siamo pazzi a rifiutarla Un investimento da 35 milioni è una manna per il turismo della zona»


di Antonella Mattioli


BRESSANONE. «Non ho mai ricevuto tante telefonate come in questi giorni e tutte più o meno dello stesso tenore. Sa cosa mi dicono? Voi a Bressanone siete pazzi a rinunciare a un grande progetto com’è quello della funivia». Il consiglio comunale, l’altra sera, per un solo voto ha bocciato la sua proposta del quesito unico referendario - Partenza della funivia per la Plose dalla stazione delle ferrovie sì o no - ciononostante il sindaco Albert Pürgstaller non ha nessuna intenzione di mollare, anzi.

«Voglio assolutamente stringere i tempi: non posso permettere che Bressanone e l’intero circondario perdano un’occasione di questo genere. In altri posti farebbero ponti d’oro e invece da noi si fanno le barricate: è una follia».

Quali saranno le sue prossime mosse?

«Stabilito che il mio obiettivo è fare in modo che il progetto vada avanti, né discuterò di nuovo in maggioranza e all’interno del mio partito. E poi parlerò con la Provincia».

Il quesito referendario è stato bocciato, c’è comunque la possibilità di realizzare il progetto?

«Penso proprio di sì, visto che la nuova funivia è un progetto di interesse provinciale».

Per lei insomma da quest’operazione Bressanone e dintorni non hanno che da beneficiarne.

«Non c’è alcun dubbio. Parliamo di un investimento da 35 milioni. La Provincia ne metterebbe 20, i privati che avrebbero la concessione per 20 anni 10 e noi come Comune 5. Inoltre i costi di gestione non sarebbero a carico del Comune: meglio di così, cosa possiamo sperare? Per le nostre aziende significa possibilità di lavorare e in tempi di crisi, come quelli che stiamo attraversando, non mi sembra poca cosa. Per non parlare poi delle ricadute sul nostro turismo: il nuovo progetto sarebbe una sorta di manna. In pratica i turisti arriverebbero in treno da Milano, Roma, Monaco e giunti in stazione prenderebbero la funivia che li porterebbe, in pochi minuti, fino a Sant’Andrea per proseguire poi con gli impianti attuali - e in futuro con un impianto unico - fin sulle piste della Plose. E i benefici non finiscono qui».

Gli altri quali sono?

«In parallelo alla costruzione della funivia verrebbe risanata la stazione ferroviaria che diventerebbe una sorta di centro sinergico anche per bus e bici. Sono sufficienti questi motivi per dire che è una follia non volere la funivia?».

Gli oppositori più che non volere la funivia, non vogliono la partenza dalla stazione che implica il sorvolo della conca.

«Ma i disagi, ammessi che ci siano, sarebbero limitatissimi. Del resto ci sono una serie di centri, tra cui anche Bolzano, che hanno funivie che passano sopra i quartieri. Se si ha paura di tutto e se di ogni cosa si vedono i lati negativi, non si fa più niente. Comunque c’è una commissione che valuterà l’ammissibilità del quesito proposto da ProaltVor che chiede ai cittadini se vogliono o meno il sorvolo della conca».

Ma se ci sono solo benefici dal progetto sostenuto dalla Provincia, perché c’è una così forte opposizione?

«Purtroppo, dietro ci sono giochi politici che sono incomprensibili».

Tra coloro che hanno votato contro alla sua proposta di quesito referendario c’è anche uno dei “suoi”, ovvero l’ecosociale Roman Zanon: ci saranno ripercussioni a livello di maggioranza?

«Nei prossimi giorni ci sarà un incontro. Evidentemente, dopo quello che è successo, c’è bisogno di un chiarimento».

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