Il sogno di Romy a Bressanone: «La malattia non può tenermi a terra»

Ha 15 anni e soffre di paraplegia spastica degenerativa: «Arrampicare mi diverte e mi aiuta a rinforzare i muscoli»


di Fabio De Villa


BRESSANONE. Combattere la propria invalidità affrontando i difficili muri verticali di una palestra di roccia, unendo così il benessere fisico al puro divertimento agonistico. Sono questi i benefici del progetto, mai sperimentato prima in Italia, che l'associazione Iwdr è riuscito a mettere in piedi regalando un'esperienza unica ai portatori di handicap. Il messaggio è molto chiaro e nel contempo molto nobile: «Vogliamo far vivere la gioia dell’arrampicata contemporaneamente a persone con e senza handicap».

Questo lo slogan con cui il sodalizio tedesco ha voluto promuovere la propria iniziativa a Bressanone, mirata ad una sensibilizzazione della popolazione locale affinchè attività simili prendano sempre più piede anche nella nostra realtà quotidiana. Lo sa molto bene Romy Diehl, 15 anni di origine tedesca, che ieri ha potuto mettere in pratica sul campo i benefici di una scalata in verticale sotto l'attento sguardo di nomi eccellenti dell'arrampicata come la triplice campionessa mondiale, Angelika Rainer di Merano. Romy è una delle tante ragazze costrette a convivere con una malformazione a livello muscolare che non le permette di poter camminare in modo corretto.

«Convivo con questo problema da 10 anni, ovvero da quando ne avevo 5 – spiega Romy – Parte della mia muscolatura di una gamba non si è sviluppata correttamente e di conseguenza si è formato una sorta di spasmo muscolare che è andata in contrasto con la gamba sana, di conseguenza non riesco a camminate con una postura corretta. Si tratta della H.S.P. ovvero la Paraplegia Spastica Ereditaria, una malattia degenerativa del midollo spinale, caratterizzata da una lenta e progressiva debolezza e spasticità degli arti inferiori e colpisce un soggetto ogni 10 mila individui, soprattutto in età infantile. Grazie ad una clinica specializzata sono venuta a conoscenza di questo progetto riabilitativo e ho colto la palla al balzo. Per me è un ottimo esercizio, divertente e salutare in quanto mi aiuta a rafforzare la muscolatura sulla gamba più debole e nel contempo superare i miei limiti tenendomi in forma».

Il progetto è nato grazie ad una preziosa collaborazione con l'azienda di succhi “Kiku” e l'International Mountain Summit che, assieme all’Associazione Iwdr (traduzione dal tedesco di “Io voglio salire lassù”) e la palestra di roccia Vertikale hanno lanciato nel 2012 il progetto sociale “Arrampicare per persone con e senza handicap”. Oggi, grazie a diverse azioni di beneficenza questo fine settimana una trentina di bambini con handicap e le loro famiglie sono stati invitati a Bressanone per provare il brivido dell'arrampicata. A dare la sua testimonianza e il sostegno al progetto anche Angelika Rainer, plurima campionessa mondiale di arrampicata su ghiaccio.

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