Ambiente

Il Talvera ridotto a una discarica: plastica, rottami e mascherine 

L’iniziativa ecologica del Wwf con i volontari all’opera sull’argine del torrente. E una poco invitante “novità”: le protezioni anti-covid gettate tra le piante


Gianluca Marcolini


BOLZANO. Ma cosa passerà per la testa - ammesso che vi sia spazio sufficiente a farci transitare qualche neurone - di quel ladro, non è dato sapere se criminale vero o furfantello per passatempo, che dopo aver trafugato una bici, una mountain bike trovata in qualche punto di Bolzano, e penando non poco per trascinarsela dietro, visto che non è riuscito a tranciare la grossa catena che bloccava la ruota al telaio, una volta giunto sul Talvera, evidentemente stufo di portarsela appresso, ha deciso di gettarla via, mollando al fiume la pesante incombenza.

La bici è finita fra i rovi e lì è rimasta fino a domenica mattina, quando i volontari del Wwf l’hanno trovata assieme al resto dell’immondizia raccolta in una giornata di lavoro, dalle 11 alle 16.

A Bolzano si è svolta l’ormai tradizionale iniziativa ecologica che vede protagonisti, già da qualche anno, i volontari dell’associazione ambientalista. In questo caso, una ventina i partecipanti che si sono ritrovati poco prima delle 10 al parco Petrarca.

«La giornata è incominciata in realtà con una bella escursione sul Talvera assieme a un nostro socio ornitologo che ci ha spiegato alcune bellezze dell’ambiente lungo il torrente», racconta Oriana Brandolese, la promotrice dell’iniziativa. «Poi ci siamo divisi in gruppi, indossato i guanti e abbiamo cominciato le pulizie - prosegue - e devo dire, purtroppo, che la speranza di non trovare nulla, o quasi, alla fine è andata delusa».

Rifiuto selvaggio, i volontari del Wwf ripuliscono il Talvera

Ecco i volontari del Wwf in azione per ripulire il Talvera dai rifiuti: hanno trovato di tutto, dalla plastica ai rottami ma adesso spuntano pure le mascherine usate (foto DLife)

Al termine della giornata, nel punto di raccolta allestito vicino alla passerella ciclopedonale, con tanto di “stand” informativo, si contavano diversi sacchi, una dozzina, pieni dell’immondizia recuperata, oltre alla citata bicicletta (priva, chissà perché del sellino, ma per il resto in ottimo stato, nonostante tutto) e a un tubo in plastica. «Ma sono i mozziconi di sigaretta il vero problema - spiega la referente del Wwf di Bolzano - perché ne abbiamo trovati tantissimi, purtroppo. La gente non capisce che non si deteriorano, rimangono lì, e inquinano». Senza contare la pericolosità di gettare in mezzo ai rovi, fra gli alberi, quel che rimane di una sigaretta accesa, magari a pochi passi da uno dei tantissimi cestini di cui è dotata la passeggiata lungo il Talvera.

Ma la novità di questa edizione della giornata ecologica ha a che fare con gli effetti collaterali (ben inteso, per ora del tutto secondari) della pandemia, ovvero lo smaltimento delle innumerevoli mascherine anti Covid che vengono adoperate giornalmente. Molte finiscono per terra (talvolta anche con dolo: una vera idiozia) trasformandosi così in sporcizia. Ieri ci ha pensato il Wwf, da oggi vediamo di pensarci un po’ anche noi.













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