BOLZANO. «Da oggi sono bolzanino anch'io». Sono bastate poche parole al nuovo vescovo Ivo Muser, originario di Gais ma di fatto brissinese, per conquistarsi subito le simpatie dei fedeli bolzanini oggi alla prima messa ufficiale nel Duomo del capoluogo. Sono piaciuti molto il modo chiaro di parlare e la grande energia dal pulpito di Muser.

«Ci ricorda papa Wojtila», il coro dei fedeli alla fine dell'omelia. Il più giovane d'Italia, coi suoi 49 anni, e alla guida della diocesi con l'estensione più vasta d'Italia, il nuovo vescovo di Bolzano-Bressanone, Ivo Muser, ha celebrato la sua prima omelia domenicale nella concattedrale di Bolzano. Ordinato una settimana fa, succede a Karl Golser, che ha lasciato per motivi di salute.

Monsignor Muser con questa messa ha concluso a Bolzano il suo itinerario di preghiera, che lo ha portato nella settimana dal monastero di Sabiona a quello di Monte Maria, dalla chiesa dello Spirito Santo di Predoi ad Oies, dallo Jesuheim di Cornaiano al santuario di Pietralba.

Nell'omelia ha ricordato che 33 anni fa, il 16 ottobre 1978, Giovanni Paolo II venne eletto Papa e che, pochi giorni dopo, nella sua prima apparizione pubblica in piazza San Pietro, disse alla gente riunita per ascoltarlo: "Non abbiate paura! Aprite, spalancate le porte a Cristo!", un invito che il vescovo ricorda di avere accolto, da ragazzo sedicenne, e di essersi convinto che "se queste parole sono vere, allora davvero ci si può affidare a Cristo, che non toglie nulla, ma che dà tutto". Ha poi concluso dicendo: "Cristo non ha concorrenti! Con questa affermazione che è certezza, voglio iniziare il mio servizio episcopale nel capoluogo altoatesino".