Il vescovo Muser protagonista in consiglio provinciale: «Pensate ai più deboli»
Era un vescovo quasi langeriano, quello che ieri sera ha parlato nella sala del Consiglio provinciale auspicando una politica più riflessiva, più umana e più attenta ai deboli
BOLZANO. Era un vescovo quasi langeriano, quello che ieri sera ha parlato nella sala del Consiglio provinciale auspicando una politica più riflessiva, più umana e più attenta ai deboli. Il tradizionale discorso natalizio che lo scorso anno saltò per via della malattia di monsignor Golser, ieri con Ivo Muser è diventato qualcosa di più di un semplice discorso di circostanza.
Il vescovo non ha citato espressamente lo slogan di Alexander Langer "lentius, profundius, suavius", ma ne ha ripreso lo spirito: «Prevale l'attesa del sempre di più, sempre più avanti, sempre più velocemente, sempre più in alto. E invece il meno sarebbe spesso un più». Ritornando anche sul concetto anticonsumistico delle domeniche da consacrare alla famiglia piuttosto che allo shopping.
«Intorno al Natale si pensa solo ai regali mentre ci guardano, tutt'attorno, persone che faticano a sopravvivere. È vero che in questo periodo viene fatta molta beneficenza nei riguardi dei bisognosi e questo è positivo. Ma viviamo in una terra ricca e sono ancora troppe le persone che rincorrono il mito della ricchezza materiale. Voi politici potete fare più attenzione alle nuove povertà, e tutti dovrebbero pretendere di meno e condividere di più, creando una società più equa. Io auguro ai politici di trovare il coraggio per stimare di più il bene comune rispetto all'interesse dei singoli e di singole cerchie di persone, anche a scapito delle future elezioni. Partite dai deboli e non dagli influenti».
«So bene - ha aggiunto Muser - che ci vuole un grande impegno, ma sono qui a chiedervi questo importante genere di impegno: una politica sostenibile, votata a valori comuni». Valori più universali e meno clericali di quelli che hanno ispirato il saluto introduttivo del presidente del Consiglio provinciale Minniti.