Imi per seconde case, uffici, aree edificabili: l’aliquota sale a 0,98%
È la proposta del sindaco per ripianare i bilanci in rosso Per incassare 6 milioni si ritocca l’«ordinaria» (0,76%)
BOLZANO. La Svp per ora si è messa di traverso, ma la proposta avanzata in maggioranza dal sindaco sarà malvista dai proprietari di seconde case, vuote o affittate che siano, uffici, aree edificabili e garage non di pertinenza. Luigi Spagnolli ha proposto di aumentare l’aliquota ordinaria della nuova Imposta municipale sugli immobili dallo 0,76% allo 0,98%. Secondo i calcoli dei tecnici municipali i maggiori introiti previsti assommano a sei milioni di euro, necessari a rimpolpare il magro bilancio municipale.
Sgombriamo subito il campo: la prima casa non c’entra. Come stabilito dalla normativa provinciale sulla nuova imposta che in Alto Adige sostituisce l’Imu, l’abitazione principale è esente - nel senso che gode di una detrazione di pari importo - fino a 588,77 euro; per chi sfora, si applica comunque l’aliquota dello 0,4%, intoccabile. E non c’entrano nemmeno immobili produttivi, negozi, laboratori, per i quali l’aliquota - sempre stabilita dalla legge provinciale - resta dello 0,56%. E non c’entrano nemmeno i fabbricati agricoli (0,2%).
La legge però dà facoltà ai Comuni di ritoccare l’aliquota ordinaria in su o in giù dello 0,5%. Si poteva dunque oscillare da 0,26 a 1,26%. Con il massimo si sarebbe riusciti a ripianare quasi in toto i 15,5 milioni di euro che mancano al Comune per via dei tagli statali e provinciali. Ma sarebbe stato un salasso. Per ora non si è ancora deciso, ma la proposta avanzata da Spagnolli e avallata dai tecnici è questa: aliquota ordinaria alzata da 0,76% a 0,98%. Varrà per seconde case (occupate o meno), uffici, aree fabbricabili e garage non di pertinenza (quindi, per chi ne possiede da tre in su, perché i primi due sono esenti). Per ora è un’ipotesi, ma non ci sono molte altre chance, come chiariscono i tecnici municipali del bilancio. Dei 15,5 milioni che mancano all’appello, 5 si recupereranno tagliando tutto il tagliabile dalla gestione degli uffici, altri 3,5 arriveranno dai maggiori dividendi che il municipio pretenderà dagli enti partecipati (Aew in primis) e un altro milione da entrate varie (Cosap, multe). Ne mancano altri 6. Per incassarli, le stime aritmetiche dicono si debba ritoccare l’aliquota ordinaria dell’Imi esattamente dello 0,22%, ossia dallo 0,76 allo 0,98%. Però tranquilli: a giugno si paga con l’aliquota ordinaria. Il di più si salderà a dicembre, con un bel conguaglio.
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