Immigrati e concorsi, parte l’esposto

Cinque associazioni ricorrono alla Commissione Europea e all’Ufficio contro le discriminazioni



BOLZANO. Mancato rispetto delle norme in merito all’accesso ai posti pubblici dei cittadini extracomunitari: è questo il motivo che ha indotto cinque associazioni - Fondazione Langer, Human Rights international, Associazione Porte aperte, Volontarius e Nevo Drom - a presentare una serie di esposti dalla Commissione europea al presidente del consiglio dei ministri, dal centro antidiscriminazione al presidente del Tribunale. Anche la Cgil ha annunciato, per la stessa ragione, ricorsi alla Corte di giustizia europea.

Nel settembre dello scorso anno, in Italia, sono entrate in vigore le disposizioni che contengono una nuova disciplina per l’accesso al pubblico impiego dei cittadini extracomunitari. In adeguamento all’ordinamento comunitario il legislatore ha riconosciuto la possibilità di accedere ai posti pubblici anche ai cittadini extra Ue. Fatto salvo, per la provincia di Bolzano, il possesso del patentino di bilinguismo.

La Regione ha invitato le pubbliche amministrazioni ad adeguarsi alle nuove disposizioni. Ma alle associazioni, che hanno presentato l’esposto, sono arrivate segnalazioni di concorsi banditi delle pubbliche amministrazioni che ignorano del tutto le indicazioni della Regione e gli obblighi fissati dall’Ue. A quanto pare ci sono stati alcuni casi di cittadini extracomunitari che hanno vinto concorsi pubblici, ma poi non si sono visti assegnati i posti. Motivo?

Mancava il certificato di appartenenza linguistica.

Gli interessati si sono rivolti al Tribunale, ma si sono sentiti rispondere picche.

«Una signora peruviana - racconta Gaye Mamadou che fa parte dell’associazione Porte aperte, tra le firmatarie dell’esposto - si è rivolta a noi, perché voleva partecipare ad un concorso per il quale serviva appunto il certificato di appartenenza linguistica. È andata in Tribunale, ma le hanno risposto che non glielo potevano dare. Risultato? Non ha potuto partecipare al concorso. È un’ingiustizia grave, una discriminazione sulla quale bisogna assolutamente intervenire».

In attesa che a livello locale si trovi l’intesa, le cinque associazioni nell’esposto chiedono che si provveda a garantire il rispetto del diritto comunitario nei bandi di concorso nelle pubbliche amministrazioni e a estendere il rilascio del certificato di appartenenza linguistica anche ai cittadini extra comunità europea. A quanto pare della questione dovrebbe occuparsi oggi la giunta provinciale. Si sta lavorando ad un accordo tra Provincia e il presidente del Tribunale, Elsa Vesco, per consentire anche altri exracomunitari di fare la dichiarazione di appartenenza linguistica.

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