Immigrazione clandestina: arresti a Lodi e all'Alpe di Siusi

Un gruppo con base operativa a Lodi avrebbe fatto entrare irregolarmente 500 persone. Sei arresti, in manette un marocchino che lavora in un albergo dell'Alpe



LODI. Un gruppo composto in parte da italiani e in parte da magrebini dedito al favoreggiamento dell'ingresso di clandestini in Italia è stato sgominato dalla polizia di Lodi.

Il gruppo aveva la base operativa a Casalpusterlengo (Lodi), e si ritiene che abbia fatto entrare irregolarmente circa cinquecento stranieri.

La polizia ha compiuto sei arresti mentre alcune perquisizioni, oltre che in Provincia di Lodi, sono state eseguite anche a Milano, Cremona e Bolzano.

Uno dei sei arresti effettuati nell'ambito di una operazione della polizia di Lodi contro l'immigrazione clandestina è stato eseguito in un albergo dell'Alpe di Siusi.

Un cittadino marocchino, un pizzaiolo di 48 anni residente a Bolzano, è stato arrestato sul posto di lavoro, un albergo dell'Alpe di Siusi. A capo dell'associazione a delinquere sgominata dalla polizia di Lodi con 6 arresti per l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, una commercialista lodigiana.

Era lei che inseriva dal suo computer le pratiche che poi spediva in diverse prefetture d'Italia per un totale di 500 richieste di cui diverse andate a buon fine. I permessi di soggiorno, come coltivatori, costavano 6mila euro.

Nell'operazione 'Gran Bazar', la polizia ha iniziato a indagare dal racconto di una delle immigrate la quale aveva raccontato agli agenti che risiedeva a Bolzano ma ogni giorno raggiungeva il cremasco per lavorare. Un errore, non previsto dall'organizzazione, che ha fatto scoprire il traffico.













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