Immigrazione: «De Pace Fidei», accogliere i profughi

L'Istituto ecumenico ed interreligioso per la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato della diocesi di Bolzano-Bressanone auspica che i profughi del Nordafrica trovino accoglienza



BOLZANO. "Gli uomini non fuggono quasi mai per volontà propria. Per lo più essi risultano forzati a lasciarsi alle spalle dei viaggi in cui rischiano la vita. Noi invece li definiamo con degnazione'profughi per motivi economici'. Non guasterebbe una considerazione più umana di queste persone che spesso risultano essere sfruttate". Il "De pace fidei", l'Istituto ecumenico ed interreligioso per la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato della diocesi di Bolzano-Bressanone auspica che i profughi del Nordafrica trovino accoglienza.

"Il perdurante dramma dei profughi a Lampedusa, a Malta e altrove - si legge in una nota - rivela notevoli lacune della politica. Oltre 1500 persone sono già morte in mare. Nella Unione Europea non esiste ancora una politica estera, dello sviluppo e dei profughi unanimemente condivisa. Non si dedica attenzione al binomio esistente tra migrazione e sviluppo. Si preferisce seguire le vie populistiche di una xenofobia a buon mercato".

"La pressione dei profughi dal Nord Africa non è un problema esclusivamente italiano, bensì dell'intera Europa. Non basta applicare una politica dei controlli frontalieri e dei respingimenti. Ciò che necessita è una politica comune e chiaramente definita a livello europeo - nonchè orientata al futuro - per quanto concerne la politica dell'emigrazione e dell'asilo. Nella nostra terra e a livello personale è necessario un atteggiamento di fondo di apertura verso i bisogni di queste persone e di magnanima ospitalità nei loro confronti", conclude De pace fidei.













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