Imu, definite le aliquote e a Merano e spariscono i «privilegi»

Anche i contadini daranno il loro contributo per gli edifici residenziali. Linea dura, in termini di percentuale da versare, per i proprietari di alloggi sfitti



MERANO. A pochi giorni dalla scadenza del termine anche l'amministrazione comunale di Merano porta in consiglio comunale le regole per l'applicazione dell'imposta municipale unica, l’Imu. Aliquote, esenzioni e detrazioni erano state definite in maniera dettagliata da assessori, sindaco e capiripartizione nel corso della giornata di clausura della giunta a metà settembre. Per la prima volta dall'istituzione dell'Ici, ora diventata Imu, anche i contadini e i proprietari di masi agricoli saranno chiamati a dare il loro contributo ai costi dei servizi offerti dal Comune, uscendo da una situazione di assoluto privilegio. Lo stesso dovrebbe accadere, sempre che l'ufficio tributi avvii le necessarie pratiche di verifica, per gli immobili gestiti da organizzazioni ecclesiastiche, che però usano i locali non a scopo di culto ma magari come convitti, alberghi o sedi sociali.

L'aliquota sulla prima casa resta quella fissata dal governo Monti, ovvero lo 0,4%. Dal gettito potranno essere detratti 200 euro per abitazione più 50 per ogni figlio che residente nell'appartamento. La stessa disciplina a Merano sarà applicata per gli anziani ricoverati in casa di riposo e titolari di appartamento che risulta sfitto.

Alle famiglie proprietarie di un alloggio che abbiano tra i congiunti una persona con gravi disabilità sarà concessa una ulteriore detrazione di cento euro. L'aliquota ordinaria è confermata allo 0,76% ed è valida per seconde case date in affitto, uffici e attività commerciali, ma anche per gli alloggi Ipes. Toccherà all'istituto pagare per ogni appartamento presente sul territorio comunale questa imposta, che non sarà, come forse qualcuno a Bolzano si aspettava, parificata alla prima casa. I proprietari di alloggi sfitti per più di 180 giorni all'anno (dove non risultano contratti di locazione registrati) dovranno fare i conti con un'aliquota dell'1,06%, il massimo. Scompare la distinzione tra alloggi sfitti per meno o più di due anni e per la prima volta anche i contadini dovranno pagare lo 0,4% di Imu per l'abitazione dichiarata come prima casa, mentre per i fabbricati rurali a uso strumentale, come ad esempio le stalle, l'Imu dovrà essere calcolata utilizzando l'aliquota dello 0,2%. In questi ultimi due casi si tratta di introiti sconosciuti al Comune: in passato nessun contadino pagava l'Ici. La metà dell'Imu riscossa su quello che non è prima casa verrà versato dai contribuenti direttamente allo Stato e quindi non passerà neppure per le casse comunali. Merano conta di incassare dall'operazione Imu qualcosa come 9,96 milioni di euro, ma quasi due milioni e mezzo serviranno a coprire i tagli di finanziamento agli enti locali da parte della Provincia.

Con le nuove aliquote ora dovrà essere fatto il cacolo sull'intero 2012, tolto l'acconto versato a giugno (e l’eventuale seconda rata di settembre) e pagato il saldo entro metà dicembre.(rog)

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