Imu sulle seconde case: in arrivo la stangata sugli affitti

Le previsioni degli immobiliaristi: «Forti aumenti». I sindacati: imposta più alta a chi tiene gli alloggi vuoti


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Imu: riflettori puntati sulle seconde case. Se la nuova imposta comunale farà male ai proprietari di prime case, esentati dall’Ici durante il governo Berlusconi, è sulle seconde (terze, quarte...) che le aliquote dell’Imu colpiranno pesante. E’ su questo capitolo che più si discute negli ultimi giorni a Roma, con ipotesi di una Imu bis tra qualche mese e rialzo delle aliquote sulle abitazioni sfitte. I sindacati altoatesini chiedono ai Comuni di decidere fin d’ora di aumentare l’aliquota base del 7,6 per mille, prevista per gli immobili non classificati come abitazione principale (su cui pesa l’aliquota del 4).

I Comuni possono alzare o diminuire del 3 per mille l’aliquota sulle seconde case. «Immagino che molti Comuni siamo intenzionati ad aumentare l’aliquota delle seconde case e delle case lasciate sfitte, mentre concordo con l’agevolazione prevista dalla legge provinciale per chi affitta una casa a persone che lì hanno la propria residenza», chiarisce Arno Kompatscher, presidente del Consorzio dei Comuni, «mi sembra una misura di equità alzare le aliquote per certe categorie e grazie al gettito supplementare provare a ridurre l’aliquota per la prima casa».

Quali conseguenze avrà l’Imu sul mercato immobiliare? C’è chi pronostica vendite in massa. Scuote la testa Carlo Perseghin (presidente Fiaip, la federazione degli agenti immobiliari): «Non credo che andrà così. L’Imu sarà un altro elemento negativo, ma non farà saltare il mercato». Piuttosto, ammonisce Perseghin, il conto verrà presentato a chi vive in affitto: «L’alta tassazione sulle seconde case verrà scaricata sugli affitti. Quanto alle case per le vacanze, ritengo che non ci saranno fenomeni vistosi tra i proprietari di immobili di pregio in montagna: il milanese che spende un milione per una casa in Badia, non vi rinuncerà per qualche centinaio di euro in più di Imu. Magari sarà tentato di vendere il bolzanino con la casa in montagna a pochi chilometri dalla città».

Alzare le aliquote, chiedono i sindacati, che hanno avuto un incontro con il Consorzio dei Comuni. Lorenzo Sola (Cgil) sottolinea: «I Comuni portino al 10,6 per mille l’aliquota sulle seconde case. E’ giusto colpire fenomeni come le case sfitte. Allo stesso tempo abbiamo chiesto che i nostri Comuni facciamo tutto il possibile per ridurre l’impatto sulla prima casa e per agevolare le categorie più deboli». D’accordo Toni Serafini (Uil): «In una situazione così grave servono delle scelte: chi ha di più, contribuisca di più: giusto tassare con la massima aliquota case sfitte e case delle vacanze, ma certo non la casetta in montagna ereditata dai genitori».

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