In Alto Adige è sempre Italia-Germania

Politici a confronto sulla sfida di sabato. Ulli Mair: «Vinco io il derby in famiglia» Durnwalder: «Sono amico di Beckenbauer». Seppi: «Hanno ancora paura di noi»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Italia - Germania, almeno in Alto Adige, non è «una partita», ma «la partita». A contare non è solo il risultato, ma (soprattutto) gli sfottò, i caroselli (sotto i Portici e in piazza Vittoria) e una rivalità non solo sportiva. Le statistiche sono favorevoli agli Azzurri (15 vittorie, 10 pareggi e 8 sconfitte), ma i «panzer» teutonici contano sulla legge nei grandi numeri e sono convinti di poter rovesciare una cabala finora sfavorevole soprattutto quando conta (Europei e mondali). Abbiamo chiesto di giocare questa supersfida anche ai politici locali, che si sono divertiti a prendere (simpaticamente) per i fondelli gli avversari. A tifare Italia anche diversi esponenti di spicco della Svp (Pichler Rolle, Alfreider, Berger), mentre le due attaccanti di punta della Germania non possono che essere Eva Klotz (Stf) e Ulli Mair (Freiheitlichen). Quest’ultima è pronta a giocare il derby in famiglia con il compagno Valerio Valenti, ex Prefetto di Bolzano, ora a Brescia.

Forza Italia. Elmar Pichler Rolle ammette di apprezzare anche la Germania di Löw «per il ritmo e il gioco, ma quando affronta l’Italia tifo sempre per gli Azzurri perché Bolzano in festa è troppo bella». Il senatore pusterese Hans Berger tifa Italia «perché finalmente ha abbandonato il catenaccio», Roberto Bizzo (Pd) confida nella tradizione vincente: «Il percorso della squadra di Conte ricorda quello dei mondiali del 1982». Helmuth Renzler dice di non capire «perché diversi sudtirolesi tifino Germania. Al limite potrebbero simpatizzare per l’Austria, ma sarebbero comunque già stati eliminati». Horst Pichler, sindaco di Egna, adora prendere in giro i colleghi che tifano Germania su un gruppo via WhatsApp. Il deputato badiota Daniel Alfreider tifa l’Italia «nonostante una nonna tedesca», mentre il venostano Josef Noggler è sempre stato «dalla parte degli Azzurri». Alessandro Urzì vorrebbe andare a festeggiare «con spumante e salatini a casa di Roland Lang dell’Heimatbund», per Angelo Gennaccaro «la spuntiamo 2 a 1», per Donato Seppi «sono forti, ma hanno paura di noi». Elena Artioli è convinta che gli Azzurri continueranno a farci sognare. «Vale anche se facciamo gol di mano al novantesimo».

I rivali tedeschi. Per Ulli Mair «è ora di cambiare la tradizione, perché i tedeschi sono giovani e forti». Poi una convinzione: «Vincerò il derby in famiglia con Valerio». Eva Klotz è in Corsica con il marito e spiega: «Tengo per la Germania perché mi danno fastidio i cortei rumorosi degli italiani». L’ex governatore Luis Durnwalder vorrebbe stare in mezzo, ma poi ammette. «Sono grande amico di Beckenbauer e ho portato qui la Germania in ritiro...». Pius Leitner dei Freiheitlichen spiega di tifare Germania «da quando ero bambino». E ammette di sperare «di poter prendere in giro gli amici italiani». Per il consigliere provinciale della Bassa Atesina Oswald Schiefer «questa supersfida arriva in anticipo, sarebbe stato meglio in finale. Sarei stato in difficoltà solo per un derby tra Germania e Austria». Bernhard Zimmerhofer (Stf) tifa Germania ma vorrebbe «una nazionale sudtirolese per far festeggiare assieme tedeschi, italiani e ladini». Sven Knoll si limita ad un «Forza Germania», come Cristian Kollmann, che porta avanti da anni la sua battaglia contro i toponimi italiani. L’assessore Martha Stocker svela il suo pronostico. «L’Europeo? Sogno una finale fra islanda e Germania».

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