In Alto Adige 7.700 persone senza cibo

Sembra incredibile ma è scattata l’emergenza alimentare. Non arrivano gli aiuti Ue e così il 14 giugno raddoppia la colletta


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Sembra incredibile ma anche all’interno di alcune famiglie altoatesine è scattata l’emergenza alimentare. E così si rende necessaria - il 14 giugno - un’edizione straordinaria della popolare “Giornata nazionale della colletta" - per raccogliere beni di prima necessità davanti ai supermercati - e superare l’impasse. Luca Merlino - coordinatore del “Banco alimentare” - spiega che in Alto Adige 7.689 persone vivono grazie ai pacchi alimentari o ai pasti gratuiti e quest’anno la richiesta è aumentata mentre i pacchi scarseggiano: «Per questo abbiamo organizzato a metà giugno una raccolta straordinaria. Nei supermercati di tutto l’Alto Adige che aderiscono all’iniziativa sarà così possibile acquistare e donare alimenti a lunga conservazione che poi la rete del Banco alimentare distribuirà alle oltre 42 strutture caritative convenzionate, che ogni giorno assistono 7.689 poveri».

Ma come mai i pacchi scarseggiano?

«Perché purtroppo l’Italia sconta un pasticcio. E’ successo infatti che il programma per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti (Pead), istituito dalla Comunità Europea nel 1987, sia terminato a fine 2013 e che il nuovo piano di aiuti europei (Fead) in Italia non sia ancora partito, questione per la quale milioni di poveri rischiano di non ricevere cibo a sufficienza».

Ma qual è la quota che manca? «L’anno scorso in Alto Adige abbiamo raccolto 402 tonnellate di alimenti a lunga conservazione - circa 2 milioni di euro tra pasta, zucchero, carne in scatola, riso, spaghetti, tonno, sugo, omogenizzati ecc. - la quantità che speriamo di fare quest’anno è circa la stessa ma sul totale ci mancano 96 tonnellate che di solito arrivavano dalla Europa attraverso l’Agea e che quest’anno non vedremo».

La preoccupazione cresce anche perchè - come spiega Duilio Porro, presidente regionale del Banco - in Trentino Alto Adige la povertà che sembra impalpabile ed invisibile in realtà è in continuo aumento. «Se nel 2005 le persone assistite sono state 4.500, nel 2013 siamo arrivati a 18.439. I numeri parlano da soli e ci fanno capire quale sia la portata e la gravità del fenomeno».

Ricordiamo poi che nel 2013 in Italia 1,9 milioni di persone hanno ricevuto prodotti alimentari da 9 mila strutture caritative convenzionate con il Banco. Merlino racconta che «tra le associazioni che ci aiutano e sono in primissima linea in Alto Adige ci sono San Vincenzo, Cirs anziani, Hands onlus, La Strada, Volontarius, Croce Rossa, Caritas e Schlanders Tafel ecc., nostri partner anche per il Banco alimentare. Ma è sempre altrettanto importante l'apporto di Unitalsi e scout, degli alpini dell'Ana, dell'esercito, dei bimbi del catechismo di Oltrisarco, dei giovani della chiesa avventista ma anche della Casa della solidarietà e del Progetto Leo di Brunico. Tanta gente che ci ha messo - e speriamo continui a metterci - la faccia e le braccia». Nel frattempo la macchina organizzativa per il 14 giugno si è già messa in moto.

«Siamo certi - spiega il presidente nazionale del “Banco” Andrea Giussani - che questa chiamata straordinaria, rivolta a tutti i cittadini, avrà una generosa e lieta risposta di piena solidarietà verso chi ha ancora meno, non possiamo che attenderci una sollecita presa di posizione delle Istituzioni perché sappiano rendere immediatamente operative le azioni, già programmate e finanziate da Europa ed Italia, per un sostegno sociale sempre più necessario e rispettoso di programmi già deliberati».

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