In hotel con Clio e l’amico Macaluso in cerca di pace

L’arrivo all’ora di pranzo e l’applauso di un gruppo di turisti Il freddo e la pioggia rimandano la passeggiata pomeridiana


di Riccardo Valletti


VAL FISCALINA. Tovaglie nuove sui tavoli all’esterno e un mazzo di fiori recapitato alla reception da parte del Comune di Sesto, sono solo un paio di esempi della cura dei dettagli con cui ieri è stato accolto il presidente della Repubblica per le sue ferie.

Stesso hotel, il Bad Moos, e stessa compagnia dell’anno scorso, i coniugi Macaluso. E stesso panama sul capo del presidente all’arrivo, tanto per far capire a tutti - giornalisti compresi - che di “ferie vere” si tratta, e quindi pochi convenevoli e poi riposo assoluto.

Quando scende dall’auto, senza clamori di sirene e con un solo mezzo di scorta al seguito, Giorgio Napolitano saluta con un gesto il gruppetto di affezionati che l’accoglie con un applauso e un caloroso quanto corale “benvenuto presidente”. Poi si avvia verso l’uscio, dove l’attende Erwin Lanzingher, il proprietario dell’hotel che fa gli onori di casa, subito dietro di lui c’è Emanuele Macaluso che afferra la sua mano con cordialità.

Appena qualche metro più in là, Clio Bittoni Napolitano scivola leggera e si avvia silenziosa e inosservata verso la reception, ma viene intercettata dalla signora Macaluso, che l’abbraccia sorridente. Poi tutti dentro, e su in camera, che le ferie finalmente sono iniziate e si avviano due settimane di riposo.

Niente pranzo in hotel, perché lungo il tragitto il presidente ha già mangiato qualcosa e ha un brutto ascesso che gli toglie l’appetito. Tutto rimandato per la sera, da aspettare in camera, magari facendo un riposino. L’aria in Val Fiscalina è frizzante, la temperatura non supera i quindici gradi (la metà dell’anno scorso), e il cielo promette pioggia per tutto il pomeriggio: tutte ottime ragioni per iniziare le ferie con una bella siesta pomeridiana.

Intanto nell’hotel i preparativi fervono, ma senza quell’atmosfera di attesa che ci si potrebbe immaginare: gli addetti e la direzione sono abituati a trattare clienti di un certo tipo, e di sicuro il presidente della Repubblica è il più alla mano di tutti. Le sue abitudini, raccontano gli operatori, sono molto semplici, e non chiede né gradisce trattamenti straordinari.

Questo significa che durante le prossime due settimane la coppia presidenziale mangerà in sala insieme agli altri ospiti del Bad Moos, consultando lo stesso menù senza fare eccezioni. «Ci sono stati ospiti molto meno importanti che hanno preteso molto di più - raccontano - è in questi casi che si apprezza l’uomo dietro al ruolo, per molti dietro al titolo c’era solo molto fumo».

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