In mille per Salvini in piazza Matteotti

Il leader leghista accolto come una superstar. Pubblico di ogni età Momenti di tensione tra militanti di sinistra e di CasaPound


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Matteo, Matteo, Matteo...». Piazza Matteotti gremita come non si vedeva da anni - secondo la polizia ieri sera c’erano circa mille persone - e tifo da stadio per il comizio del “capitano”, alias Matteo Salvini, il leader del Carroccio, arrivato in Alto Adige, per sostenere i candidati della Lega alle comunali di domenica e in particolare Carlo Vettori, candidato sindaco a Bolzano.

Tifo ma anche tensione: la polizia è dovuta intervenire per evitare lo scontro tra un gruppo di contestatori di sinistra e Casa Pound.

Nella piazza che in occasione del 25 Aprile ha ospitato il Festival delle resistenze, gente di tutte le età: molti i giovani e i giovanissimi che alla fine del comizio, durato non più di una ventina di minuti, si metteranno in fila per un selfie con Salvini. Nella stragrande maggioranza persone che confessano di non aver mai votato per la Lega, anche perché in Alto Adige è praticamente inesistente, ma sembrano affascinati dal leader con la felpa.

Quando arriva in realtà ha jeans e camicia bianca, sul palco però indossa la felpa rossa con la scritta Bolzano. E parte subito la battuta: destinatario Renzi che in mattinata aveva ironizzato sulle felpe del leader del Carroccio. «La sua è pura invidia: a me le regalano, a lui non regalano niente».

I temi locali li sfiora appena, ma Salvini sa come parlare alla pancia dell’elettorato. Parte subito toccando due temi caldi: «Non proponiamo miracoli, ma più lavoro e sicurezza».

Quindi gli immigrati che assieme alla sicurezza rappresentano il problema che spaventa: «Negli ultimi giorni sono arrivati in Italia 5000 immigrati e 550 sono in isolamento per la scabbia in Sicilia. Arrivando alla stazione di Bolzano non si sa se si arriva a Bolzano oppure a Beirut».

La gente applaude. E Salvini insiste: «Come risolviamo il problema degli immigrati? Ne mandiamo dieci a casa di ciascun elettore del Pd: in questo modo risolviamo una volta per sempre i problemi di tutta Italia e del terzo mondo».

In fondo alla piazza si alzano i cartelli degli oppositori con la scritta: «21 mila morti nel Mediterraneo negli ultimi 25 anni». E poi le urla: «Fuori i fascisti da piazza Matteotti».

Ci sono già pronti un gruppo di poliziotti in assetto antisommossa e carabinieri del nucleo investigativo in borghese. Rappresentanti di Casapound e un piccolo gruppo di contestatori sono a pochi metri uno dall’altro: volano insulti e sputi. C’è il rischio concreto che vengano alle mani e a quel punto, i poliziotti intervengono per evitare che la situazione degeneri. «Alla fine - dice Mirko Gasperi di Casa Pound - le manganellate dei poliziotti le abbiamo prese noi. Però sono stati loro a provocare». Nel giro di pochi minuti torna la calma, ma la stragrande maggioranza delle gente che affolla la piazza neppure si è accorta di quello che sta succedendo: troppa presa dal comizio.

Salvini parla della Riforma della scuola messa a punto dal governo Renzi e contestata ieri da sindacati, insegnanti e studenti anche a Bolzano: «La Buona scuola? C'è un piccolo problema: dal primo settembre verranno licenziati 70 mila precari. Non succede di rado che Renzi si perda la gente per strada»

Non poteva mancare ovviamente un riferimento alle devastazioni di Milano: «Come può un presidente del consiglio dire che poteva andare peggio? Hanno lasciato che mettessero a ferro e fuoco la mia città»

Alla fine arriva il riferimento all’Alto Adige e alla sua autonomia: «Con i suoi tagli, il governo vi ha fregato dal portafoglio tre miliardi. Chi si batte per l'autonomia è la Lega Nord».

Chiude il comizio - ad ascoltare anche Ulli Mair e Sigmar Stocker dei Freiheitlichen che condividono i temi leghisti- sintetizzando in pochi punti il suo programma: «Via la legge Fornero che è un’infamia; via gli studi di settore che ci stanno massacrando; stop a finanza ed Equitalia che vanno a tartassare i piccoli commercianti invece che le false cooperative che sfruttano i lavoratori; via il reato di eccesso di legittima difesa». Il leader del Carroccio è atteso a Merano, ma rimarrà a lungo sul palco bloccato da gente di ogni età che vuole un selfie per il profilo facebook o almeno un autografo - per i più anziani - da portare a casa.

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