In piazza Erbe più banchi locali

Il ristorante Vögele venderà solo prodotti tipici. Alber: «Sarà una boutique di eccellenze locali»


di Riccardo Valletti


BOLZANO. Fino a qualche anno fa era la norma: i prodotti del maso messi in vendita in centro città sui banchi di piazza Erbe. Poi la tradizione era andata scomparendo, e a quelli dei contadini delle valli si sono progressivamente sostituiti i prodotti più esotici dei commercianti stranieri, tra frutta secca e canditi zuccherati e colorati. Da qualche anno però è in corso l’inversione di tendenza, e oggi arriva l’ultimo tassello del puzzle: il ristoratore Willy Alber, titolare del Vögele di via Goethe, ha deciso di aprire la sua boutique di prodotti di eccellenza, tutti rigorosamente locali e prodotti secondo gli standard di qualità del miglior made in Alto Adige. L’iniziativa arriva a meno di un anno da quella di un produttore autonomo, Gotthard Pixner, che poco più in la aveva rilevato la gestione di un altro banco. E guardandosi intorno la differenza rispetto a un paio di anni fa si inizia a fare evidente: tra panifici, frutta e verdura fresca, fiori, un bancone specializzato nel bio e quattro di speck e formaggi, piazza Erbe sembra tornata alle origini; sia per la felicità dei puristi del gusto locale che per i turisti carichi di aspettative enogastronomiche. Di banchi esotici ne restano un paio, e la loro presenza non sembra più dominare la scena.

«Ho saputo che un banco era libero - racconta Willy Alber - e ho pensato che poteva essere interessante prenderlo, avevo voglia di fare qualcosa per la piazza». Per decidere cosa vendere non è stato necessario cercare molto, «la persona che si occupa degli approvvigionamenti per il ristorante conosce alla perfezione tutti i migliori produttori locali, e da tempo avevamo notato che nei masi stessi i contadini stanno aprendo delle vere boutique per esporre i loro prodotti di punta; la cosa curiosa però è che tantissima gente qui in città non sa nemmeno che esistano, allora ho pensato di fare per tutte queste specialità una vetrina qui in centro». Solo il meglio di marmellate, mostarde, succhi, vini e quant’altro le valli siano in grado di produrre. «Ho fatto costruire dei cestini di legno appositamente per confezionarli». E intanto la piazza cambia faccia, «dieci anni fa avevamo organizzato una festa con l’aiuto del Comune, ma poi l’evento non si è più ripetuto, questa secondo me è la piazza più bella della città, e tutti noi che ci lavoriamo dovremmo prendercene un po’ più cura». E anche il Comune, aggiunge il ristoratore, «sarebbe bello se facesse la sua parte, in questi anni mi è sembrato che questa zona sia stata un po’ trascurata».

Qualche metro più in là il capostipite del rinnovamento, Pixner, si dice contento, «fino a qualche anno fa era la norma, è un peccato se si perde questa bella tradizione». Ma i problemi non sono pochi, lamenta il contadino, per avere e gestire uno dei banchi. «Sono molto soddisfatto di come vanno gli affari, ma mi pare assurdo che per comprare uno spazio così si debbano pagare cifre da appartamento di centro; e anche gli affitti sono carissimi». Le stime più accreditate parlano di centomila euro per comprare un banco di medie dimensioni, e oltre mille al mese per affittarlo. «L’ideale sarebbe che più masi si unissero in cooperative, in modo da condividere i costi; i consumatori ci sono, anzi, ho scoperto che tanti bolzanini non sanno nemmeno quanto siano buoni i nostri prodotti».













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