Nel 2015 scadono le licenze. «Stiamo studiando un regolamento più severo. Bene i bar, garantiscono vita alla zona»

«In piazze Erbe solo banchi tradizionali»

Ladinser: così non va, i pakistani devono proporre uno stile più sudtirolese



BOLZANO. «Assieme ad Alto Adige Marketing si sta lavorando al rilancio di piazza delle Erbe». Il vicesindaco Klaus Ladinser ha ereditato dal predecessore Helmut Rizzolli la patata bollente. Tutti, amministratori pubblici ed esercenti, sono d'accordo sulla diagnosi: piazza Erbe sia nella versione diurna che in quella notturna ha perso l'antico fascino. Difficile è individuare la cura. «Noi - spiega il vicesindaco - abbiamo due problemi: mantenere l'immagine tradizionale di uno degli angoli più caratteristici della città e dell'altra trovare persone disposte a gestire i banchi nel rispetto della tradizione. Sono due esigenze purtroppo non facili da conciliare».

Il motivo è presto detto: oggi non è facile trovare locali disposti a gestire i banchi. «Il sacrificio richiesto - ammette Ladinser - è notevole, perché si comincia la mattina presto e poi si lavora tutto il giorno. Dal lunedì al sabato. Questo spiega anche perché i giovani, quando i genitori smettono, difficilmente subentrano nella gestione». Il risultato è che ci sono banchetti chiusi da tempo e più d'uno di quelli aperti sono gestiti da extracomunitari in particolare pachistani.

«Per chi arriva da altri Paesi non è facile adeguarsi alle nostre tradizioni e si fa fatica a far passare il concetto che in piazza Erbe dobbiamo restare fedeli alla storia, ovvero continuare a puntare sulla vendita di frutta e verdura di alta qualità. I turisti per anni si sono fermati ad immortalare i banchi perché erano piccole opere d'arte». Thomas Rizzolli, fiduciario dell'Unione, propone di chiamare marchi famosi come Senfter, Zuegg, Zipperle, Menz & Gasser ad aprire dei banchetti con i loro prodotti. «Non mi piace l'idea del banco monomarca, mentre sono d'accordo di puntare sempre più su prodotti tradizionali e questo che fa la differenza».

Quanto tempo ci vorrà prima che Alto Adige Marketing metta a punto il progetto di rilancio di piazza Erbe? «Non credo ci vorrà molto mentre i tempi di applicazione si annunciano piuttosto lunghi: le concessioni dei banchi scadono solo nel 2015. Ciò significa che, prima di quella data, non sarà facile intervenire. Anche la durata delle concessioni è un problema. Per questo nel progetto di rilancio della piazza voglio inserire una riduzione dei tempi». Preoccupato per la recente eliminazione di un banco e la sostituzione con i tavolini del Nadamas? «Assolutamente no. Meglio sedie e tavolini che un vecchio banco abbandonato».

Il presidente dell'Azienda di soggiorno Dado Duzzi invita ad aprire un tavolo per discutere assieme il futuro della piazza, tenendo conto che piazza Erbe era un gioiellino «È stato l'angolo più fotografato dell'Alto Adige. Oggi non è più così. Non so come, perché nessuno ha la bacchetta magica, ma bisogna recuperare la tradizione». Duzzi prende come esempio piazza Erbe a Verona. I chioschi tradizionali di frutta e verdura negli anni erano diventati una specie di suk. Il Comune ha fatto una scelta: via tutti i chioschi fissi. Di giorno ci sono i banchi mobili dove si compra frutta e verdura e la sera la piazza torna ad essere libera. Non dico che questa sia la soluzione, ma lì il Comune ha avuto il coraggio di fare una scelta». (an.ma)













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