la diretta sul web 

In stazione in “cerca” di profughi Ma loro si difendono: più rispetto

BOLZANO. Matteo Salvini adora il Mercatino di Natale. «Facciamo un bel giro, dai», ha esordito al suo arrivo ieri a Bolzano. Il segretario della Lega si è fermato ai banchi per fare qualche acquisto,...



BOLZANO. Matteo Salvini adora il Mercatino di Natale. «Facciamo un bel giro, dai», ha esordito al suo arrivo ieri a Bolzano. Il segretario della Lega si è fermato ai banchi per fare qualche acquisto, «io compro solo italiano». Decine di fotografie con i turisti. «Dai che vinciamo». Poi il corteo svolta verso la stazione. «Matteo, Bolzano è piena di finti profughi», dicono i suoi. «Quali, quelli che ci dovrebbero pagare le pensioni?». È già partita una lunga diretta facebook. «Cari amici, andiamo a vedere», dice Salvini inquadrandosi nel telefonino. Al primo binario è tutto tranquillo, nel sottopassaggio c’è solo un mendicante dell’est. Il corteo punta allora sui giardini della stazione, lato via Perathoner. Accanto alla stazione delle autocorriere ci sono tre giovani africani. Salvini si avvicina e prosegue la sua diretta intorno telecamere e fotografi. Una piccola folla. «Cosa fate?». Si prende una rispostaccia. «Siete per caso scappati da qualche guerra? Come vivete?». Hanno una radio. La musica è alta e uno degli africani balla (probabilmente è alterato). L’altro però risponde a Salvini: «Siamo qui al freddo. Sei venuto per aiutarci?». E poi: «Solo perché siamo africani pensate di poterci puntare i fari addosso? Siamo tutti figli del Signore. Un po’ di rispetto». Salvini scherza con i follower, «lasciamo che ballino». Dall’altra parte della strada c’è un altro giovane africano. Parla bene l’italiano, probabilmente vive qui da tempo. Salvini lo incalza, gli racconta del bisticcio appena avvenuto. L’altro gli dice: «Sono al freddo da giorni, andrebbero aiutati. Ci sono anche italiani che dormono fuori. Bisogna aiutare anche loro». Eh no, ribatte Salvini, «cari miei, prima gli italiani, non “anche” gli italiani». Nella sala di via del Ronco più tardi racconterà la scena: «Ballerei anch’io se mi pagassero colazione, pranzo e cena». Infine l’appello alla mobilitazione per le elezioni politiche: «Amici, sarà un referendum. Se vincerà la sinistra, gli daranno la cittadinanza e il diritto di voto (agli stranieri). A quel punto toccherà a noi salire sui barconi». Dopo il comizio, cena con i sostenitori e rientro a Milano. (fr.g.)

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