Inchiesta energia, caso «Stein an Stein»: tra gli indagati c’è anche Franz Pircher

Al commercialista l’avviso conclusione indagine assieme a Rainer e Stocker per abuso d’ufficio e truffa aggravata


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Abuso d’ufficio e truffa aggravata. Sono le due ipotesi d’accusa con cui la Procura della Repubblica ieri ha depositato l’ avviso di conclusione indagine a carico di tre indagati d’eccezione nell’ambito dell’inchiesta sul business dell’energia. Si tratta di Maximilian Rainer, Klaus Stocker e Franz Pircher, tutti inquisiti in qualità di dirigenti della Sel (la società di produzione energetica interamente controllata dalla Provincia autonoma) contro i cui interessi i tre avrebbero agito. Proprio per questo motivo oltre all’abuso d’ufficio il procuratore capo Guido Rispoli ha deciso di procedere anche per truffa aggravata ai danni della stessa Sel che sarebbe stata indotta in errore dal suo vertice direttivo affinchè rinunciasse all’acquisizione della centrale idroelettrica di Mezzaselva favorendo così il progetto privato portato a conclusione dalla “Stein an Stein” , società austriaca in cui i tre inquisiti avrebbero avuto interessi personali.

Il nuovo indagato. Per la prima volta nell’elenco degli inquisiti la Procura ha inserito anche il nome di Franz Pircher, noto commercialista di Brunico, presidente del collegio sindacale della Sel. La sua è sempre stata una posizione defilata ( rispetto a quelle di Rainer e Stocker) che però ha preso vigore alla luce dell’esito della rogatoria internazionale portata a conclusione dalla Procura a Vienna e Lienz grazie alla collaborazione delle autorità austriache. In effetti proprio dall’estero hanno trovato piena conferma le ipotesi che vedevano il nome di Pircher collegato a filo doppio con l’austriaco Martin Kofler, l’amministratore della società Evb che un mese dopo la sua costituzione rilevò il 30 per cento della “Stein” fresca di concessione. Pure la perquisizione effettuata a Lienz negli uffici di Martin Kofler ha fornito agli inquirenti importanti riscontri in quanto è emerso che anche in questo caso l’operazione fu condotta dall’Alto Adige e cioè dal commercialista Franz Pircher che firmò personalmente alcune fidejussioni. E lo stesso Pircher, in qualità di presidente del collegio sindacale della Sel, pur non avendo potere decisionale, avrebbero collaborato confermando il contenuto della relazione con cui Klaus Stocker indusse il consiglio di amministrazione a rinunciare alla centrale sottacendo diversi aspetti vantaggiosi dell’operazione.

L’inchiesta. Ieri la Procura ha depositato l’avviso di conclusione indagine solo per la prima parte dell’indagine, quella cioè che riguarda la mancata acquisizione della centrale di Mezzaselva da parte della Sel e il ruolo svolto dai tre indagati che erano titolari di interessi patrimoniali nella “Stein” e, di conseguenza, avrebbero dovuto astenersi da ogni intervento al momento della decisione della Sel. La seconda parte dell’inchiesta, tutt’ora in corso, tenterà di individuare chi può aver fornito i necessari appoggi politici per far ottenere alla “Stein” quei permessi di ampliamento della centrale in precedenza sempre negati al vecchio proprietario, cioè la “Parcheggi Italia spa” di Johann Breitenberger.

Lo stralcio. Per evitare rischi di prescrizione la posizione dei tre indagati è stata stralciata. L’avviso di conclusione indagine prelude alla richiesta di rinvio a giudizio ma l’inchiesta, nella seconda parte, è destinata a mirare in alto perchè c’è il forte sospetto che la nuova proprietà abbia potuto godere di un trattamento privilegiato (per ottenere permessi ad altri negati) su cui probabilmente chi aveva ritenuto di investire sapeva di poter contare. Ora Rainer, Stocker e Pircher avranno venti giorni di tempo per depositare eventuali istanze difensive o chiedere di essere interrogati, In caso contrario il procuratore procederà a depositare subito la richiesta di rinvio a giudizio.

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