Inciampa nella grata, finisce all’ospedale

L’incidente ieri mattina in viale Europa. I residenti: anni di inutili denunce sul degrado del passaggio sopraelevato


di Davide Pasquali


BOLZANO. Per fortuna se l’è cavata senza traumi irreparabili, ma l’anziana inciampata ieri poco prima di mezzogiorno sulla sopraelevata di viale Europa l’ha scampata per un pelo. A tradirla, una grata metallica di scolo sollevatasi al suo passaggio. «Da anni abbiamo segnalato in Comune la questione della pericolosità del passaggio pedo-ciclabile, ma siamo sempre rimasti inascoltati», raccontano i residenti in zona. Li rappresenta Egidio Tonolli, fiduciario delle case Ipes.

Manca poco alle 12. Un’anziana sta scendendo a piedi lungo la rampa di destra, quella più a ovest della sopraelevata, che termina al civico 140 di viale Europa, dove stanno tre bar uno in fila all’altro, assai frequentati per l’aperitivo di pranzo. In tanti vedono la scena, subito si chiama il 118. «Sembrava grave, ha battuto la testa», spiega Tonolli. «Poi per fortuna un po’ si è ripresa, ma è un episodio grave». È andata bene soprattutto perché si trattava di un pedone e non di un ciclista. La passerella è infatti sia pedonale che ciclabile e in quel tratto è in forte pendenza. «In Comune non hanno saputo fare di meglio che posizionare il cartello con scritto: attenzione, rallentare», perché già i ciclisti rischiano di stendere gli avventori dei tre bar. «Ma il problema principale sono le grate per lo scolo delle acque, di cui nessuno cura da tempo la manutenzione». Sono almeno una decina, sui bracci principali e laterali della sopraelevata. Le più sono ingolfate di terra, inservibili per il loro scopo. A seguito di approfondita visita, accompagnati da Tonolli e da alcuni residenti, non si può che confermare. Di più: le grate metalliche sono invase dalla vegetazione. «La inesistente manutenzione - spiega Tonolli - porta con sé due problemi». Il primo, quando piove: «La sopraelevata non scarica l’acqua e diventa un unico, vasto lago». Un fenomeno ripetutosi innumerevoli volte in questa piovosa estate. Ma poi, soprattutto, «le grate sono in parte sollevate, e sgangherate. In alcuni tratti sono addirittura bucate, sfondate, ne mancano degli spezzoni». Se ci si casca dentro a piedi, per bene che vada si rischia la caviglia; se si è in discesa in bici, si rischia l’osso del collo. Se poi si passa di notte, vista la totale assenza di impianto illuminante dedicato... «Anni che abbiamo chiesto l’illuminazione. Dodici anni fa presentai delle mozioni come consigliere di quartiere». Per conclidere: C’è stato un concorso per abbellire con murales il passaggio, ma poi non se n’è fatto nulla. Le luminarie, manco a Natale. Però almeno le grate adesso devono sistemarcele, e in fretta anche».

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