Indennità per dirigenti: illegittime 

La Corte Costituzionale boccia il sistema altoatesino. Non è possibile mantenere l’indennità sotto forma di parte fissa dello stipendio anche in assenza del relativo incarico dirigenziale. Un brutto colpo per la Provincia. La Corte dei Conti aveva già condannato alcuni funzionari


Mario Bertoldi


Bolzano. Le disposizioni legislative che in Alto Adige permettono di trasformare in elemento fisso dello stipendio le indennità percepite da funzionari pubblici per incarichi direttivi temporanei, non sono legittime. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che ha chiarito una situazione diventata negli ultimi mesi sempre più ingarbugliata anche per alcuni procedimenti risarcitori avviati dalla Corte dei Conti. In sostanza per effetto della sentenza la Provincia autonoma di Bolzano dovrà mettere mano in termini radicali all’attuale ordinamento che prevede l’erogazione dell’erogazione delle indennità di dirigenza anche in assenza del corrispondente incarico. Il caso era stato sollevato anche di recente davanti alla Corte dei Conti. Anche in quel caso, nel dicembre dello scorso anno, la bocciatura delle disposizioni provinciali altoamarctesine era stata netta. Per l’applicazione di dispositivi automatici nel calcolo delle indennità di carica dei funzionari il danno erariale calcolato dalla Procura contabile in via equitativa è stato di 565.576,19 euro da risarcire alla Provincia autonoma di Bolzano, quale danno a titolo di responsabilità amministrativa. Per alcuni funzionari provinciali chiamati a rispondere di tasca propria si trattò di un verdetto piuttosto pesante anche se in realtà non va sottovalutato che la Corte dei Conti di Bolzano accolse solo il 20 per cento delle richieste risarcitorie avanzate dalla Procura contabile. Il danno erariale contestato a 18 funzionari provinciale (in qualità di membri della delegazione pubblica per conto della Provincia autonoma) e all’ex assessore Otto Saurer era stato infatti quantificato dalla procuratrice Alessia Di Gregorio in 2 milioni 734.705,51 euro oltre ad interessi e rivalutazione monetaria. Il procedimento era legato alla mancata parifica del rendiconto generale 2014 della Provincia autonoma di Bolzano (in sede di controllo) a seguito del quale veniva accertato come considerevoli somme di denaro venissero stanziate ed erogate annualmente in favore del personale provinciale a titolo di indennità di funzione e coordinamento, benchè lo stesso personale risultasse privo del relativo incarico dirigenziale o di coordinamento. Una situazione, secondo la Procura contabile, determinata proprio da alcune disposizioni della contrattazione collettiva (a livello intercompartimentale e compartimentale) che prevedevano la graduale trasformazione, su base annua, delle indennità di funzione in un elemento fisso e continuativo della retribuzione con la conseguenza che anche personale ormai privo di incarico dirigenziale avrebbe continuato a percepire - in tutto o in parte - la relativa indennità sotto forma di assegno personale. In altre parole quella che originalmente era una indennità di carica (legata alle effettive funzioni dirigenziali) è stata trasformata in un elemento fisso e continuativo della retribuzione. Una situazione considerata dalla Procura contabile illegittima sulla base del generale divieto per le pubbliche amministrazioni di erogare trattamenti economici accessori che non corrispondano alle prestazioni effettivamente rese. Ora dalla Corte Costituzionale (presidente Giorgio Lattanzi) è arrivata la conferma della illegittimità delle disposizioni altoatesine. Sulle relative norme riguardanti l’indennità di dirigenza, la disciplina delle norme in materia di personale e l’articolo 4 della legge di stabilità 2018 è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale. Per la Provincia autonoma di Bolzano la situazione si complica notevolmente perchè la normativa complessiva in materia dovrà essere rivista e non sono escluse conseguenze anche per chi le indennità le ha percepite nel corso degli ultimi anni. Nel corso degli accertamenti la Procura contabile aveva già individuato 605 posizioni relative a funzionari che nel corso degli ultimi 5 anni hanno percepito una indennità di coordinamento pur essendo privi del relativo incarico.

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