Infermieri: «117 assunzioni? Temiamo facili promesse»
BOLZANO. «In pieno periodo di ferie, la delegazione pubblica convoca i sindacati per aprire le trattative per il nuovo contratto, una partenza che non è per nulla di buon auspicio!». Massimo Ribetto...
BOLZANO. «In pieno periodo di ferie, la delegazione pubblica convoca i sindacati per aprire le trattative per il nuovo contratto, una partenza che non è per nulla di buon auspicio!». Massimo Ribetto (consigliere referente regionale sindacato Nursing up) è durissimo: «Abbiamo chiesto la consistenza del fondo messo a disposizione per questo contratto e ci è stato risposto che l’attuale giunta non ha da parte alcun fondo... ma ha dato comunque il mandato di iniziare la trattativa e la delegazione pubblica al momento non sarebbe nemmeno in possesso del verbale. Come si fa con tutte queste incertezze ad iniziare a lavorare seriamente? La giunta avrebbe comunque accolto le proposte dei sindacati e delle loro rispettive piattaforme. Ci chiediamo che cosa abbiano veramente accolto. L’unica certezza che ci hanno saputo dare è che la giunta è contraria al contratto separato per le professioni sanitarie». Una risposta che non piace per nulla a Nursing up. «La forte preoccupazione del sindacato - continua Ribetto - è verso il sistema politico che dimostra di adottare scelte “di facciata” piuttosto che scelte impegnative e sostanziali. Ad esempio, la notizia che la giunta ha deliberato l’ampliamento della pianta organica di 213 posti, di cui 117 infermieri... rimarrà solo sulla carta. Visto, che ci hanno detto che la giunta non ha più fondi, con quali soldi verranno finanziati i nuovi posti deliberati? Poche settimane fa, l’ex direttore generale, Thomas Schael, aveva detto che l’Asl non ha i soldi per coprire l’ampliamento della pianta organica. Pertanto, se ne la giunta e nemmeno l’Azienda sanitaria hanno le risorse economiche necessarie, l’ampliamento di personale che il sindacato ritiene sicuramente necessario, rimarrà un annuncio “vuoto”, che non servirà nemmeno a “salvare la faccia”, visto il malcontento dei cittadini».