Influenza, da lunedì le vaccinazioni 

Campagna Asl. L’Alto Adige anticipa rispetto al resto d’Italia: si parte il 21 ottobre e si va avanti fino al 13 dicembre. Previsti meno casi, ma più pesanti Al Servizio Igiene di via Amba Alagi ambulatori aperti dalle 15.30 alle 17.30. Attenzione nei primi giorni: attese code con più di 250 persone 


Valeria Frangipane


Bolzano. Ci risiamo. La vaccinazione contro l’influenza - strettamente raccomandata dall’Asl agli over 65 ed ai malati cronici - inizia lunedì 21 ottobre e va avanti fino a venerdì 13 dicembre. L’Alto Adige gioca quindi d’anticipo e parte tra i primi in Italia col direttore generale dell’Asl - Florian Zerzer - che invita alla profilassi: «L’anno scorso l’ho fatto anche io e per la prima volta dopo anni non ho avuto alcuna sindrome influenzale, lo consiglio una volta di più». L’anno scorso in tutto l’Alto Adige sono state più di 50 mila le persone che si sono sottoposte a profilassi e l’Azienda fa sapere di aver ordinato 42 mila dosi “normali” ed altre 11 mila per pazienti sotto terapia anticoaugulante.

Gli esperti ricordano che l’ influenza 2019 - che metterà a letto 6 milioni di persone - ha registrato i primi casi. E le previsioni degli infettivologi dicono che sarà sottotono per numero di persone contagiate, ma più insidiosa per la circolazione di virus a maggior rischio di complicanze: tradotto meno casi ma più virulenti. Nel mirino due nuove varianti dei virus H3N2 e H1N1 responsabili di forme influenzali che, soprattutto nei bambini (H1N1) e negli anziani più fragili (H3N2), possono provocare un più alto rischio di complicanze. Tra le varianti già conosciute sono presenti anche il B/Colorado e l'A/Kansas. Annamaria Bassot - direttrice reggente del Servizio igiene di via Amba Alagi 33 - spiega che gli ambulatori, da lunedì 21, saranno aperti dalle 15.30 alle 17.30. E ricordiamo che ogni anno - nei primissimi giorni - si sono viste nei corridoi lunghissime file con più di 250 persone in attesa. Il numero di chi sceglie di farsi vaccinare è in continua crescita - grazie ai numerosi e ripetuti appelli dell’Asl che invita alla profilassi - anche se restiamo anche per quanto riguarda la profilassi antinfluenzale i meno vaccinati d’Italia. Il dato (aggiornato a metà luglio) emerge dalle cifre presentate dal Ministero della salute elaborate dall'Istituto superiore di sanità in base ai riepiloghi inviati da regioni e province autonome. Il dato ci dice che la copertura vaccinale contro l’influenza nella stagione appena passata in tutta Italia è stata - e parliamo di popolazione generale - del 15,8% con l’Alto Adige fermo appena al 9,6%. L’Umbria la più virtuosa è al 19,4% poi Toscana (19,1%), Molise e Friuli (18,9%). Male anche la copertura negli anziani: in Italia è al 53,1%, a Bolzano al 38,3%.

Il panorama non è dei migliori ma stiamo facendo passi da gigante. Bassot spiega che l’Alto Adige vanta da sempre coperture molto basse - le cifre parlano chiaro - ma che l’ultimo anno è andata molto meglio del precedente. «Dopo tutte le campagne dell’Azienda sanitaria la sensibilizzazione è cresciuta, dobbiamo andare avanti su questa strada». L’ultima campagna di vaccinazione antinfluenzale - che si è tenuta dal 22 ottobre al 14 dicembre 2018 - ha registrato infatti un aumento rispetto all'anno precedente e ricordiamo che la richiesta era stata talmente alta che l’Asl aveva finito - in molti centri - le scorte di vaccino. In totale erano state erogate 5.184 dosi in più rispetto alla stagione 2017/18 - in totale 50.761 -numeri record rispetto agli anni precedenti.

Tra la popolazione oltre i 65 anni di età, si era registrato un plus del 3%, con un totale del 37,8% di vaccinati (39.273 persone). E si era registrato anche un aumento importante delle persone vaccinate sotto i 65 anni appartenenti a gruppi a rischio (malattie croniche cardiache, polmonari, renali, metaboliche ecc.). Le cifre dunque migliorano ma non basta, l’Alto Adige deve continuare a fare di più.













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