Insolvibile e le note, dagli anni Sessanta l’amore tiene il ritmo

Il “motore” laivesotto della nuova associazione Live Muse racconta la sua vita in musica da Castrocaro alle jam session


di Bruno Canali


LAIVES. I mitici anni Sessanta, epoca d'oro della musica leggera italiana (e non solo...), li ha vissuti da protagonista. Stiamo parlando di Emilio Insolvibile, laivesotto Doc, oggi un compassato signore che la musica ce l'ha nel sangue, tanto da avere fondato (ed esserne presidente), insieme ad altri, l'associazione dei musicisti “Live Muse2, con base al Teatro Delle Muse di Pineta.

Ma andiamo con ordine, partendo dalle origini, da quando Emilio salì la prima volta su un palcoscenico.

«Ricordo che fin da piccolo mi cimentai con il teatro - dice Insolvibile - e quindi presi parte ai festival stidenteschi in vari ruoli: dal mattatore all'attore, al canto, fino al cabaret e alla regia. Fu proprio in seguito a questi festival che la Rai di Bolzano mi propose di fare la trasmissione “Dalle Dolomiti al Garda”, con parodie musicali, insieme a due amici».

L'avventura musicale di Emilio Insolvibile avrebbe anche potuto rimanere in ambito locale, se non che si ritrovò iscritto alla selezione per il Festival di Castrocaro, negli anni Sessanta la vetrina più prestigiosa, insieme a Sanremo, della musica italiana.

«Giuro che non ho mai saputo chi sia stato a fare il mio nome - dice ancora adesso Emilio - anche se qualche sospetto mi è rimasto, ma preferisco tenerlo per me. Fatto sta che mi ritrovai proiettato in una dimensione nazionale e ricordo che alla selezione c'era un numero incredibilmente elevato di pretendenti. Io ebbi la fortuna di superare 5 o 6 fasi eliminatorie esibendomi in giro per l'Italia, fino a trovarmi in finale. Non vinsi, ma comunque ci arrivai e fu un periodo veramente incredibile, dove tra l'altro conobbi diversi grandi cantanti italiani di allora».

E fa un certo effetto rivedere vecchie fotografie in bianconero, dove Insolvibile, con la barbetta “di ordinanza”, come usava allora, è fianco a fianco a personaggi famosi del panorama artistico nazionale.

«Fin dall'inizio scrivevo le canzoni che cantavo - continua Emilio - e così venni messo sotto contratto da una casa discografica milanese, la Bentler Records, con la quale incisi il primo Lp: 12 canzoni, assieme al chitarrista Alfredo De Bosio».

Furono anni di concerti un po' ovunque e di trasmissioni televisive poi, mentre stava preparando il suo secondo album, Insolvibile decise di smettere e di appendere la chitarra al classico chiodo.

«Questo verso gli anni ’70 - spiega - e siccome ero comunque sotto contratto con la casa discografica, dovetti abbandonare le scene».

Emilio preferisce glissare sui motivi per i quali decise di mollare tutto, ma 4 o 5 anni orsono alcuni vecchi amici tornarono all'attacco: “Perchè non riprovare come ai bei tempi, magari riarrangiando i brani di allora?”. Detto, fatto: Emilio riprende con il chitarrista e arrangiatore bolzanino Michele Ometto, rivedendo i suoi vecchi pezzi e formando il gruppo “Emilio e gli insolvibili”. Il resto è attualità: Emilio Insolvibile torna sul palco e fonda l'associazone dei musicisti “Live Muse”, con base il teatro di Pineta, in collaborazione con la Filodrammatica di Laives che l'ha in gestione. L'esordio, recentemente, è stato travolgente, presenti una sessantina di musicisti altoatesini in una jam session inedita e memorabile. Il 16 aprile alle 20.30 si ripete, questa volta con un mega concerto tutto al femminile, con le cantanti più note del panorama provinciale. Questi appuntamenti si ripeteranno al ritmo di uno al mese perchè, conclude Emilio Insolvibile, «il fine è quello di rilanciare quella bella sala teatrale, proponendo un modo nuovo di fare musica e aggregazione».

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