Interrati e locali non abitabili affittati in nero

Chiesti controlli dopo la segnalazione di alcuni casi in città Spesso dati a immigrati nella completa irregolarità


di Bruno Canali


LAIVES. I calcoli forniti dal consigliere Paolo Castelli (Movimento 5 stelle) relativamente al numero degli appartamenti che ancora a Laives sarebbero sfitti ha rimesso in moto i dubbi che già erano stati espressi da qualche consigliere in consiglio comunale ovvero, che nel sottobosco immobiliare si celino anche situazioni di utilizzo irregolare e di affitto "in nero".

A tornare sull'argomento ci ha pensato Giuliano Vettorato, consigliere della Lega nord, allacciandosi al triste fenomeno dell'abbandono di rifiuti sul territorio. L'equazione di Vettorato è semplice: oggi una famiglia o un singolo cittadino regolarmente registrati a Laives, per disfarsi dei propri rifiuti in maniera corretta ha solo una possibilità, quella di utilizzare o la scheda magnetica per il conferimento ai Multipress, oppure il bidoncino personale, laddove questo sia previsto dal sistema di raccolta.Altre possibilità non ci sono e quindi, chi abbandona i rifiuti in teoria dovrebbe essere qualcuno sprovvisto di tessera magnetica o bidoncino, qualcuno che insomma abita da qualche parte irregolarmente.

Altra possibilità, che ad abbandonare i rifiuti accanto alle isole ecologiche sia qualche cittadino regolarmente munito di tessera o bidoncino, ma convinto che in questo modo pagherà meno di tariffa. Convinzione errata, primo perchè comunque paga una quota base di allacciamento (65%) che produca o non rifiuti e poi perchè i costi della pulizia straordinari da parte di Seab, vengono comunque addebiati al Comune, che a sua volta li ripartisce fra gli utenti. Tornando ai dati prodotti dal consigliere Paolo Castelli, a Laives gli appartamenti sfitti sarebbero almeno 558 ovvero, la differenza fra il numero totale degli alloggi (7.696) e il numero degli allacciamenti al servizio smaltimento rifiuti svolto da Seab. Certamente nel territorio comunale vi sono parecchi alloggi vuoti, ma quanti? A questo ha garantito che lavorerà Giovanni Seppi, assessore all'urbanistica, per dotare il Comune di uno strumento efficace e aggiornato che consenta di tenere il conto di questi alloggi e i vari movimenti degli inquilini, così come ha ad esempio il Comune di Bolzano. Intanto però - come ha sottolineato Giuliano Vettorato - i dubbi che vi sa una zona "grigia" di irregolarità più o meno gravi rimane.

Tempo fa ad esempio, alcuni cittadini che abitano nei condomini di via Marconi avevano denunciato per determinate situazioni delle quali erano diretti testimoni. Si trattava delle "Hobby Room", locali negli interrati alla base di qualche condominio, ufficialmente desinati ad attività hobbistiche appunto, ma che invece erano stati affittati a cittadini exracomunitari. In qualche caso questi locali erano stati effettivamente sanati rendendoli abitabili; in altri invece l'occupazione era del tutto irregolare e sanzionabile, anche perchè in questi scantinati si svolgevano attività senza il minimo il rispetto delle norme di sicurezza.

Ad esempio si cucinava utilizzando bombole del gas, fra fili elettrici volanti e areazione insufficiente degli spazi, un rischio per l'intero condominio. Per questo servono controlli costanti e capillari.

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