IL CASO

Investito sulle zebre da un ciclista «pirata»

Guido Chistè, travolto in via Galvani, si è fratturato la spalla e un dito. Indagano i carabinieri. «Abbia almeno il coraggio di chiedermi scusa»


di Alan Conti


BOLZANO. Investito da un ciclista saettante in via Galvani e scaraventato per terra violentemente. Si è ferito così Guido Chistè giovedì scorso alle 14.30 di fronte alla concessionaria Autocity “Barchetti” poco distante dal centro commerciale “Centrum” . Un urto particolarmente violento che gli ha procurato la frattura della testa dell’omero della spalla sinistra e di una falange del pollice della mano destra. Oltre al dolore fisico, però, c’è l’amarezza di essere stato travolto da un ciclista pirata.

«Avevo appena parcheggiato il mio scooter nell’area riservata e stavo attraversando sulle strisce - il racconto del bolzanino 63enne - quando sono stato centrato da un ciclista che procedeva ad alta velocità. Mi ha scaraventato per terra e per fortuna che ho tenuto in testa il casco da moto perchè avrebbe potuto farmi molto più male». L’uomo, inizialmente, si è fermato. «Sì, essenzialmente perchè è caduto. Si trattava di un individuo sulla quarantina, molto magro, con un filo di barba in sella ad una city bike con il caschetto e i pantaloncini corti. Io ho cercato di rimettermi in piedi e non mi ha nemmeno chiesto come stavo. Nel tempo che sono andato a chiedere un bicchiere d’acqua in concessionaria lui si è dileguato».

L’adrenalina, probabilmente, ha portato Chistè a reagire senza sentire il dolore che, tuttavia, si è manifestato poco dopo. Portato al pronto soccorso dalla moglie e il figlio Matteo gli è stata fatta una prognosi di cinque settimane dopo un intervento chirurgico alla spalla di tre ore e mezzo per l’inserimento di un filo di ferro. Proprio all’ospedale è scattata la denuncia ai carabinieri che stanno ora procedendo con le indagini per provare a individuare il responsabile della fuga. Il figlio Matteo, intanto, si rivolge direttamente all’investitore. «Non porto rancore ma vorrei considerarlo ancora una persona con dei valori e dei principi. Gli chiedo di farsi avanti dopo essere scappato senza aver avuto nemmeno la premura di chiedere a mio padre come stava dopo averlo lasciato in strada. Tutta la mia famiglia aspetta una sua chiamata (3492316881 - matteochiste@alice.it) per ricevere almeno le scuse di quanto si è verificato. Sarebbe già un gesto capace di sanare un atteggiamento sitgmatizzabile».

Va fatto, infine, un ragionamento sulla pericolosità di alcuni tratti ciclabili. «Spesso in quella zona corrono esageratamente. Se al posto di mio padre con il casco ci fosse stata una carrozella saremmo di fronte a un dramma».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

Attualità