Ipes, a chi rifiuta la casa via anche il sussidio

Nuovo finanziamento per ovviare ad alcune differenze nel passaggio ai distretti Giro di vite della giunta: «Più severità sulla concessione di contributi pubblici»


di Alan Conti


BOLZANO. Un’iniezione di 2,5 milioni di euro nel motore dei contributi al canone di locazione. La giunta provinciale ha deciso ieri di mettere un puntello al delicato meccanismo che sta portando allo spostamento del sostegno economico agli affitti dall’Ipes ai distretti. Non solo, contestualmente il sussidio casa e lo stesso contributo stanno confluendo in una prestazione sociale unica: operazione non semplicissima che richiede tempo e accorgimenti. La dead line per arrivare a regime con l’unificazione nei distretti dell’aiuto è il 2016, ma nel frattempo i passaggi amministrativi vengono seguiti da vicino da Palazzo Widmann.

Ecco, dunque, la decisione di investire 2,5 milioni nel circuito del contributi. Nel dettaglio si tratta di denaro che andrà ad appianare alcune differenze registrate nel sostegno elargito ai beneficiari del contributo che hanno un reddito più elevato. In questo periodo transitorio, infatti, questa fascia ha percepito una somma inferiore rispetto al sussidio precedente. Si tratta di quelle persone che incassano un contributo mensile compreso tra 25 e 150 euro. Pronto, dunque, il compenso per questa discrepanza.

Il tutto, però, per traghettare il sistema verso l’assegno unico senza scossoni. «Nel 2016 non avremo eccezioni - spiega l’assessore provinciale competente Christian Tommasini - ma al momento dobbiamo far coesistere Ipes e distretti. All’Istituto, per le verità, rimangono da gestire molti meno contributi. Si tratta, sostanzialmente, di quei contratti in essere tra proprietario e affituario stipulati prima della decisione provinciale di unificare tutti i procedimenti». Dalla giunta di ieri, comunque, esce anche una decisione piuttosto netta e rigorosa contro chi rifiuta un alloggio Ipes. «Qualche anno fa i cittadini potevano rifiutare fino a tre proposte di appartamenti popolari. Oggi non è più così: chi rinuncia anche solo una volta viene automaticamente escluso per alcuni anni dalle richieste di alloggio. Ieri abbiamo esteso questo provvedimento anche al contributo di locazione. Rifiutare una casa Ipes dopo averla chiesta, dunque, porterà anche all’impossibilità di ottenere il sussidio unificato». Giro di vite piuttosto deciso. «Si tratta di un importante sostegno che otteniamo grazie ai contributi pubblici. Sarebbe difficile giustificare di fronte agli altri cittadini un atteggiamento tenero verso chi rifiuta. A volte con motivi anche poco seri. Necessario aiutare, ma anche farlo con una certa decisione» conclude Tommasini.

Tutte le modifiche nel dettaglio, infine, saranno presentate anche dall’assessore al sociale Martha Stocker.

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