Ipes: agli extracomunitari il 12% delle case popolari 

In Alto Adige sono state presentate complessivamente 2016 domande  Si assegneranno 326 alloggi, di cui 286 a italiani, tedeschi e ladini, 40 a stranieri



BOLZANO. Nel 2018, in Alto Adige, saranno assegnati o riassegnati complessivamente 326 alloggi sociali dell'Ipes. Di questi 286 andranno a cittadini italiani e comunitari, 40 a cittadini provenienti da Paesi extra Ue.

Un cifra questa che fuga le leggende metropolitane secondo cui agli extracomunitari andrebbe la stragrande maggioranza degli alloggi popolari.

La giunta provinciale ha approvato, ieri, i paramenti per la suddivisione delle assegnazioni, che prevedono il 12,32% a favore dei cittadini extraeuropei che presentano il 31,5% delle domande ammesse.

«Da un lato teniamo in considerazione la consistenza numerica, e dall'altra il fabbisogno effettivo dei vari gruppi di riferimento - ha affermato il vicepresidente della giunta provinciale Christian Tommasini -. Per l'assegnazione dei 326 appartamenti dell'Istituto provinciale per l'edilizia sociale disponibili per il 2018, sono state prese in considerazione le 2016 domande presentate ed ammesse alla graduatoria, così come il numero delle persone residenti in Alto Adige».

Ricapitolando, nel corso dell’anno, saranno 286 gli alloggi sociali (erano 383 nel 2017) assegnati a cittadini dell'Unione Europea, tra questi cittadini di madrelingua italiana, tedesca e ladina ed una piccola percentuale di cittadini di altri Stati dell'Unione Europea che risiedono in Alto Adige.

Quaranta alloggi sociali (nel 2017 erano 57) saranno invece assegnati a persone che risiedono in Alto Adige e provengono da Paesi che non fanno parte dell'Unione Europea.

Complessivamente in provincia di Bolzano risiedono 493.159 cittadini dell'Unione Europea (fonte Astat del 31 dicembre 2016) pari al 94,07% della popolazione complessiva.

I cittadini extracomunitari sono invece 31.097, pari al 5,93% della popolazione.

Per quanto riguarda il fabbisogno di alloggi sociali i cittadini extracomunitari hanno presentato il 31,5% delle 946 domande ammesse con almeno 25 punti, a fronte del 68,5% di domande presentate da cittadini comunitari.

Sulla base di questi dati è stato stabilito un parametro per la suddivisione degli alloggi sociali in base al quale l'87,68% viene assegnato ai cittadini dell'Unione europea ed il 12,32% ai cittadini extraeuropei.

«Le principali fruitrici degli alloggi sociali sono quindi le famiglie dei tre gruppi linguistici presenti in Alto Adige», ha ricordato l'assessore Tommasini cercando in questo modo di porre fine alle polemiche che periodicamente si riaccendono sul tema delicatissimo degli alloggi dell’Ipes.

Le famiglie extracomunitarie, come nel passato, possono presentare domanda per l'assegnazione di un alloggio sociale se sono residenti in Alto Adige da almeno cinque anni senza interruzione, e se lavorano in provincia da almeno tre anni.

«Il nostro obiettivo è quello di sostenere le persone che sono residenti in Alto Adige, ma anche quello di promuovere l'integrazione di chi arriva qui», ha concluso il vicepresidente della giunta provinciale.

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