Ipes, indagato un altro funzionarioGrando è uscito dal carcere

E' un collaboratore di Grando. La Procura: presto nuovi sviluppi nell'inchiesta. Intanto si attende la conferenza stampa del funzionario arrestato due mesi fa


Susanna Petrone


BOLZANO. Le porte del carcere di Bolzano si sono aperte questa mattina alle 9 per Stefano Grando, il funzionario dell'Ipes arrestato oltre due mesi fa nell'ambito dell'inchiesta su corruzione e truffa negli appalti di manutenzione all'istituto per l'edilizia sociale bolzanino. Ora Grando dovrebbe essere messo in ferie dall'Ipes, in attesa di una sua ricollocazione. Ma nel frattempo bisognerà capire se il funzionario vorrà dire la sua verità pubblicamente in una annunciata conferenza stampa.

Intanto la Procura ha iscritto sul registro degli indagati un altro funzionario Ipes, accusato di corruzione. Si tratta di uno stretto collobaoratore di Grando nella sede di Via Milano. Sul nome stretto riserbo. Prosegue l'inchiesta partita un anno fa che vede coinvolti dipendenti dell'Istituto e piccoli imprenditori altoatesini. E sale il numero di persone coinvolte nel presunto giro di tangenti. Oggi, intanto, Stefano Grando, funzionario Ipes, lascerà il carcere dopo 60 giorni.

Intercettazioni, testimonianze, sequestri negli uffici delle varie sedi dell'Ipes hanno portato gli inquirenti ad un nuovo nome. Per il momento la Procura mantiene il massimo riserbo sull'identità del funzionario indagato a sua volta per corruzione insieme ai colleghi Stefano Grando (ex direttore del centro servizi all'inquilinato) e il suo braccio destro Peter Kritzinger.
Su un possibile nuovo indagato giravano voci da giorni all'interno del palazzo di giustizia. Ieri, dunque, la conferma. L'inchiesta viene coordinata dal sostituto procuratore Axel Bisignano, che però preferisce non dire nulla a riguardo. Gli inquirenti confermano solo che le indagini non sono ancora conclusa: potrebbero emergere nuovi indagati nelle prossime settimane, sempre nell'ambito dell'Istituto di edilizia sociale.

Oggi, dunque, ha lasciato il carcere Stefano Grando, mentre Kritzinger dovrebbe poter tornare a casa domenica. Quest'ultimo si trova nel carcere di Trento. I vertici dell'Ipes intanto hanno fatto sapere che si prenderanno due settimane per decidere dove ricollocare i due funzionari intorno ai quali ruota l'inchiesta sulla corruzione. Grando non tornerà subito a lavoro. Dovrà stare per quattordici giorni in ferie forzate, fino al 3 settembre.

Nei guai sono finiti anche altri cinque impiegati dell'Istituto. Da via Milano sono stati trasferiti tutti in via Orazio dove - fin quando non sarà conclusa l'indagine - non avranno rapporti né con il pubblico né con artigiani e imprenditori. Oltre a Grando e Kritzinger le forze dell'ordine avevano tratto in arresto anche cinque piccoli imprenditori altoatesini e un pensionato.

L'ex direttore del centro servizi all'inquilinato, difeso dall'avvocato Marco Ferretti, ha già preannunciato che al suo rilascio organizzerà una conferenza stampa spiegando la sua posizione. Qualche settimana fa aveva inviato una lettera dal carcere prendendo posizione sui cambiamenti previsti all'interno dell'Istituto.

Grando aveva affermato di avere avvisato i vertici: la gestione amministrativa - secondo il funzionario - era poco sicura. L'inchiesta era partita dopo una segnalazione di usura. Dopodiché le forze dell'ordine avevano scoperto come i «soliti» imprenditori invitavano funzionari e dipendenti a cene costose. In alcuni casi gli artigiani facevano la spesa, andavano a casa dei dipendenti per fare dei lavoretti e in un caso fu pagata una lucciola.

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