Istituti tecnici, trionfa la robotica «ma che brutti temi»

All’Iiss Galilei scelta univoca: un titolo che calzava a pennello All’Ite Battisti c’è chi ha lavorato sul concetto di progresso



BOLZANO. Gli studenti degli istituti tecnici, mediamente, apprezzano di più i compiti pratici e di indirizzo rispetto alla pura teoria. Il tema di italiano, quindi, è lo scoglio d’entrata da superare a denti stretti: non preoccupa più dell’orale, vero, ma nemmeno entusiasma. La particolare fisionomia delle tracce proposte dal Ministero quest’anno, però, ha sovvertito questo stereotipo. I titoli, in generale, non sono piaciuti agli studenti ma quel tema sulle nuove tecnologie e la robotica applicata allo sviluppo nel mondo del lavoro è stato un salvagente di lusso. Tecnico, serio, argomentabile e di sicuro stimolante. L’anno scorso la traccia più quotata fu quella legata ai social network: riflettere sull’impatto dello sviluppo nel mondo del lavoro, francamente, è un’altra cosa.

«Un tema calzante - sorride Simone Maceri dell’Ipia Iiss Galilei - con un argomento interessante. Stimola i giovani e c’era tanto da scrivere e tanto da pensare. Direi che è stata la traccia più seguita pure dai miei compagni perchè le altre proposte erano un po’ complesse per quello che è il nostro percorso didattico». «In questo momento la tecnica si sta sviluppando un po’ troppo velocemente - interviene Elisa Battaglioli dell’Ite Battisti - e non viene quasi mai considerato il fattore umano. C’è il rischio di aumentare la disoccupazione. La società deve pensare a fornire fin dalle basi scolastiche competenze tecnologiche ed informatiche senza limitarsi a spingere al massimo lo sviluppo senza riflettere sulle conseguenze».

Il “tototema”, intanto, anche quest’anno ha fatto un buco nell’acqua. «Non ci aspettavamo questi titoli - commenta Stefania Amodio - perchè tutti parlavano di Pirandello, terrorismo e immigrazione. Mi sono letta degli articoli all’ultimo minuto e alla fine era tutta un’altra cosa. Non ci aspettavamo ancora le tecnologie. Ci sono sempre, ogni anno creano una traccia con questo argomento. Prima o poi finirà il trend. Nel complesso devo dire che il quadro delle tracce non era soddisfacente. Mancava qualcosa di davvero fantasioso, mancava varietà e, forse, mancava qualcosa di più stimolante e meno banale».

Cristiano Zini Violi, invece, si è discostato dal gruppo e ha deciso di approfondire il tema del progresso. «Ho cercato di svilupparlo con molta fantasia - ride - perchè non ho trovato nulla che mi piacesse. Adesso spero solo sia andata bene». Come lui anche Davide Cavallaro ha scelto la strada dello sviluppo. «Stiamo tralasciando sempre di più l’aspetto morale e civile. Ho rimarcato questa mia idea cercando di dimostrare come l’aspetto materiale delle cose stia ormai superando definitivamente l’importanza dei concetti immateriali». Tornando al compito scelto dalla maggioranza ecco Samantha Corradini che, candidamente, ammette: «È un argomento di grande attualità e riguarda da vicino il mercato del lavoro ma ammetto di averlo scelto prima di tutto perchè era facile». «Abbiamo potuto svolgere un tema con un titolo che permetteva di spaziare molto tra i campi del sapere dando grande importanza all’aspetto tecnico. Per noi è stata un’opzione importante» l’opinione di Francesco Maringgele. Mosca bianca, invece, Erisa Pira che all’Ite Battisti ha scelto di affrontare l’analisi del testo di Giovanni Caproni. «Ho visto che in tanti si sono stupiti della scelta, ma era davvero facile. Sì, l’autore non era conosciuto ma le tematiche erano universali e le domande affrontabili. Io ho sempre fatto il tema letterario e ho fatto una scelta immediata senza esitazioni».

Disavventura, infine, per alcuni ragazzi di Bolzano che ieri dovevano raggiungere la scuola professionale Ritz di Merano con il pullman Sad delle 7.03. All’improvviso, e senza comunicazione, la linea è stata soppressa. Solo l’intervento dei genitori ha permesso ai maturandi di arrivare in tempo a scuola per svolgere il compito. «Non è la prima volta che accade - si lamenta una delle mamme - ma posso capire gli altri giorni, non oggi. Se i ragazzi non fossero arrivati in tempo avrebbero perso l’anno. Molto grave». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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