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Iwobi, l’africano leghista che vuole chiudere le frontiere

BOLZANO. In uno degli ultimi appuntamenti elettorali prima del voto la Lega Nord si è giocata - al bar Queen di via Macello - la carta dell’attivista di colore Toni Iwobi, nigeriano, responsabile...



BOLZANO. In uno degli ultimi appuntamenti elettorali prima del voto la Lega Nord si è giocata - al bar Queen di via Macello - la carta dell’attivista di colore Toni Iwobi, nigeriano, responsabile federale del dipartimento sicurezza e immigrazione. Iwobi ha 61 anni, due figli ed è arrivato in Italia circa 30 anni fa, con un permesso di soggiorno per motivi di studio a Perugia. Dopo tre mesi in Umbria è approdato a Bergamo, in una zona controllata dalla Lega. Iwobi è un militante dal 1993. È stato nominato assessore ai servizi sociali quando la Lega ha conquistato Spirano (Bergamo). Iwobi ha tentato il salto in Regione. Circa 2mila voti, secondo dei non eletti tra i lumbard orobici. Iwobi ha le idee chiare anche sul Brennero: «È inutile che il governo italiano e l'Ue protestino per la decisione dell'Austria di controllare seriamente il confine con l'Italia fino alla chiusura, se necessario, del valico del Brennero. Diciamo le cose come stanno: l'Austria, che non è governata da partiti di destra, ha tutte le ragioni del mondo a fare ciò che sta facendo. Ha ragione al 100% perché nel momento in cui l'Italia fa entrare chiunque senza controlli gli austriaci devono proteggersi».

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