il delitto

Jaroslav ammazzato di botte per 20 euro

Il presunto assassino è il primo testimone sentito dalla polizia: un polacco di 21 anni ora ricercato per omicidio volontario


di Mario Bertoldi


BOLZANO. E’ stato ucciso per venti euro, forse anche qualche cosa in meno. Gli inquirenti hanno concluso proprio in queste ore le indagini sul dramma di Jaroslav Kohl, il senzatetto con un passato nella Repubblica Ceca, che aveva deciso di vivere da clochard a Bolzano ove si trovava meglio che a casa sua. Polizia e magistratura hanno individuato il presunto responsabile dell’omicidio.

Si tratta di un giovane sbandato polacco di 21 anni, all’inizio dell’inchiesta indicato dagli inquirenti come uno dei principali testimoni del dramma. In effetti, poche ore dopo il ritrovamento del cadavere di “Jaro”, il giovane polacco venne individuato assieme ad altri tre disperati grazie alle telecamere di sicurezza del parcheggio dell’hotel Laurin.

Il pestaggio che ha portato alla tragedia è avvenuto proprio in via Sciliar poco distante dalla tettoia per biciclette sotto la quale il giorno successivo (cioè domenica 10 gennaio) il clochard ceco è stato trovato ormai privo di vita. Erano stati alcuni passanti, nel primo pomeriggio, a rendersi conto che quell’uomo rannicchiato nel suo sacco a pelo non si muoveva nè respirava più. In un primo tempo si era ipotizzato il dramma di un senzatetto, morto durante il sonno, forse anche a seguito di un fisico ormai debilitato. Ma i segni di alcuni colpi subiti in testa ed in pieno viso avevano subito alimentato i primi interrogativi: era stato picchiato o si era ferito cadendo malamente a terra magari ubriaco?

E’ stata l’autopsia (effettuata dal dottor Guido Mazzoleni dell’ospedale di Bolzano), a chiarire che quell’uomo era stato ucciso. Sulla base delle immagini delle telecamere di sicurezza dell’hotel Laurin, gli inquirenti sono stati in grado - in poche ore - di rendersi conto che in effetti sabato sera nei pressi del giaciglio di fortuna di Jaroslav in via Sciliar c’era stato un litigio. Oltre alla vittima erano presenti altri quattro senzatetto, disperati abituati a vivere alla giornata e di espedienti occasionali. Tutti sarebbero stati “alticci”. Tra Jaroslav ed uno dei quattro interlocutori sarebbe nato un diverbio molto violento. Il giovane polacco voleva dei soldi, dieci o venti euro. Parlava di un vecchio prestito che Jaroslav non riconosceva. E a quel punto il polacco lo ha aggredito con una rabbia inaudita. Lo avrebbe colpito dapprima in testa ed in viso con una serie di pugni poi, una volta che il clochard ceco è caduto a terra, avrebbe infierito colpendolo con una serie di calci al torace provocandogli le lesioni interne che si sono poi rivelate mortali nel corso della notte.

Ad accusare il polacco ci sono le tre testimonianze, perfettamente concordi, degli altri tre balordi presenti. Gli inquirenti hanno avuto la sfortuna di sentire come testimone per primo proprio il polacco che avrebbe raccontato alla polizia una versione completamente diversa dei fatti con una specifica accusa nei confronti di un altro clochard presente. Un “depistaggio” che ha permesso al giovane di essere considerato per qualche ora un prezioso teste. Quando, sulla base delle altre testimonianze, gli inquirenti hanno capito che il presunto omicida era proprio il polacco, il giovane straniero si era già reso irreperibile. Ieri, su richiesta del sostituto procuratore Igor Secco , il giudice delle indagini preliminari Emilio Schönsberg ha firmato l’ordine di custodia cautelare che è stato esteso a livello comunitario. Il giovane è accusato di omicidio volontario. Secondo le testimonianze e l’esito dell’autopsia il polacco avrebbe infierito con una forza tale da far ritenere che volesse effettivamente uccidere.

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