Joppi, per oltre trent’anni fu l’anima del municipio 

Scomparso a 91 anni. Era stato il primo segretario comunale di nomina non governativa Niente smancerie, poca estetica, ma rigoroso e di una precisione maniacale. Il ricordo dei sindaci



Bolzano. Giuseppe Joppi lo si poteva vedere camminare molto di fretta, lungo ponte Talvera, tutte le mattine. E anche d’inverno quasi mai col cappotto. "Teneva le mani nelle tasche dei pantaloni, con addosso solo la giacca. E sembrava non sentisse il freddo" dice oggi Renzo Caramaschi, allora funzionario alla ragioneria comunale. «Io a dirgli: dottore, ma non si copre? E Joppi: lù el pensi a far el so mestier... ». Ora che non c’è più, scomparso l’altro giorno a 91 anni, Giuseppe Joppi lo ricordano così: un uomo, come si dice, d'altri tempi. Niente smancerie, poca estetica. Rigoroso, di una precisione maniacale. Mai incline alla confidenza.

«L’ho visto sorridere poche volte. Anzi, quasi mai», dice a sua volta Marcello Ferrari, anch’egli sindaco negli anni tra il 1985 e il 1995. La loro carriera, di Joppi da segretario generale del municipio, e di Ferrari da primo cittadino, è coincisa lungo almeno dieci anni. Con pochi mesi di interruzione, nell’occasione della morte di Valentino Pasqualin. Con Joppi se ne va il Comune degli anni fondativi. Tanto che proprio lui è stato il primo segretario generale "municipalizzato". Perché prima di Joppi questi funzionari al massimo grado amministrativo e gestionale dei comuni altoatesini erano di nomina governativa. «In pratica dipendenti del ministero», spiega l’attuale segretario generale Antonio Travaglia. Si trattava di uno schema di chiara eredità centralistica, che faceva sì che i municipi avessero comunque al loro interno una figura di emanazione ministeriale per il controllo ab initio delle pratiche amministrative. Fu con la discesa in campo del secondo statuto di autonomia che anche questo snodo dirigenziale strategico venne posto in carico al Comune stesso. E dunque reso territoriale e di stretta competenza municipale. Accadde il 1 gennaio del 1975 e il primo segretario con questa nuova cornice fu proprio Giuseppe Joppi. Il quale, entrato in municipio nel giugno del 1960 (era nato il 4 febbraio del 1929), dopo la laurea in giurisprudenza all'università di Trieste, passò di ruolo come segretario nel maggio del ’78 dopo un breve periodo di interregno. E ricoprì questa carica ininterrottamente fino al 9 settembre del 1994. Tuttavia, per una serie di circostanze, tenne la reggenza fino all'arrivo del suo successore, Arman, e fu più volte richiamato in servizio per consulenze e supporti. Come quando gli capitò di gestire le prime elezioni circoscrizionali proprio nel 1995. Insomma, il Comune è stato Joppi per più di trent’anni. Una figura autorevole. «A tratti chiusa», ricorda ancora Marcello Ferrari.

Che condivise proprio col suo segretario una vicenda legata all’assegnazione di alcuni alloggi ad extracomunitari finita poi alla Corte dei Conti per via di un mancato pagamento a fine contratto. Una storia complessa e molto seguita all’epoca, che finì con una sentenza che impose un risarcimento a Ferrari, Joppi e all’allora assessore Vincenzo Bullara. Joppi ne uscì molto scosso.

Ma mantenne il suo consueto rigore nel lavoro. Tanto da mettere in campo più volte, anche successivamente al suo pensionamento, la sua profonda conoscenza del diritto amministrativo, in particolare in ambito elettorale. «Glielo chiedevano tutti e lui rispondeva sempre di sì. Il suo lavoro gli piaceva moltissimo», dicono oggi i sindaci che lo hanno conosciuto. Pochi sorrisi, niente confidenza ma un porto sicuro di fronte ad ogni dubbio. Giuseppe Joppi lascia la moglie Maria Teresa e i figli Paolo e Roberta. P.CA.













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