Klotz: «È lotta per l'indipendenza»

In Valle Aurina oltre 200 persone hanno partecipato al referendum


Massimiliano Bona


VALLE AURINA. «È solo l'inizio di una lunga battaglia democratica per la conquista dell'autoderminazione»: con queste parole Eva Klotz, consigliere provinciale e leader di Südtiroler Freiheit, ha commentato ieri l'avvio dell'iniziativa referendaria autogestita promossa dal suo movimento per arrivare all'indipendenza dell'Alto Adige. La "pasionaria" è arrivata a San Giovanni, in valle Aurina, in tarda mattinata accompagnata da Quim Arrufat, il 28enne catalano che ha promosso un'iniziativa analoga. «Il riscontro nel mio Paese - ha spiegato Arrufat, che ha tenuto una relazione incentrata anche sui diritti delle minoranze - è stato buono: vi ha partecipato il 20% dei catalani e il 95% si è pronunciato a favore di una scelta indipendentista». Numeri che Südtiroler Freiheit ha tutta l'intenzione quantomeno di eguagliare, soprattutto in Valle Aurina.

«Oggi abbiamo iniziato a San Giovanni - continua la Klotz - e a breve faremo tappa a Lutago. Poi proseguiremo porta a porta. Il 20% dei consensi? Certo, ci farebbe piacere». Il quesito è piuttosto chiaro, diretto: «Sei d'accordo che gli altoatesini esercitino il loro diritto all'autodeterminazione per poter decidere liberamente sul futuro di questa terra?». E all'appello al voto hanno risposto ieri parecchie persone, si ipotizza poco più di duecento. «Abbiamo esteso l'invito a partecipare - spiega la Klotz - anche ai sedicenni, che hanno il diritto di contribuire a scegliere il futuro di questa terra.

In totale gli aventi diritto al voto dovrebbero aggirarsi attorno ai 5.500». Ieri è stato possibile votare alla scuola media di San Giovanni dalle 18.30 alle 20 (una commissione di cinque membri presieduta da un ex giudice in pensione ha contato e quindi sigillato le schede con le preferenze), ma anche chi non è riuscito a recarsi al seggio avrà modo di far sapere come la pensa grazie alla raccolta dei voti "porta a porta". La Klotz tiene molto a sottolineare la validità del metodo scelto. «Nessuno potrà esprimere due preferenze, perché ogni votante sarà registrato su un pc con nome, cognome e un documento valido. E a sovrintendere le operazioni sarà un giudice del Tirolo del Nord, che ci seguirà in tutto il nostro percorso».

La Klotz ha passato poi il resto della serata a "coccolare" Arrufat, che ha definito «un importante osservatore internazionale» ed ha ricordato il suo ruolo chiave all'interno di Ciemen, centro internazionale e organizzazione a tutela delle minoranze etniche. La campagna separatista è dunque partita, ma per adesso è ancora difficile prevedere dove possa realmente arrivare.

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