Kompatscher e Rossi: «Grazie ministro»

Zeller: «Lanzetta riconosce l’ancoraggio internazionale, bene». Palermo: «Spingere di più sulle riforme»



BOLZANO. Splende il sereno tra governo e autonomia. Su riforma costituzionale, legge elettorale e patto di garanzia sulle finanze gli accordi reggono. Al ministero degli Affari regionali è insediata il ministro Maria Carmela Lanzetta, che nella sua intervista di ieri sul nostro giornale ha assicurato ogni garanzia alle autonomie speciali, alle quali viene d’altronde chiesto di sapersi rinnovare e partecipare al risanamento della finanza pubblica. A fare da ponte tra ministero e Province speciali c’è il sottosegretario Gianclaudio Bressa .

Al presidente provinciale Arno Kompatscher sono piaciute le parole del ministro Lanzetta: «Ha parlato della nostra capacità di essere esempio di buona amministrazione e di responsabilità. È la posizione che abbiamo sempre condiviso con il governo. Diamo il nostro apporto al risanamento, ma chiediamo la possibilità di autogovernarci. Mi è piaciuto che il ministro abbia citato l’ancoraggio internazionale della nostra autonomia speciale». Ieri Kompatscher rientrava da Kitzbuhel, dove ha assistito alla gara di discesa libera. Lì ha incontrato il cancelliere austriaco Werner Faymann, che gli ha confermato di avere scritto la lettera destinata al presidente del Consiglio Matteo Renzi, in risposta alla lettera del premier sulla approvazione della legge di Stabilità che contiene l’accordo sulla finanza tra Stato e Provincia. Lo scambio di lettere è stato contestato da Sven Knoll (Stf), che lo considera del tutto ininfluente dal punto di vista diplomatico. Replica Kompatscher: «A certe forze politiche dà fastidio che l’autonomia funzioni». Il presidente trentino Ugo Rossi è entusiasta delle dichiarazioni di Maria Carmela Lanzetta, cui ha mandato ieri un messaggio di ringraziamento: «Non ho mai sentito parole così nette da parte di un ministro sulla tutela delle autonomie speciali e sul riconoscimento del nostro impegno». Dal senatore Francesco Palermo, presidente della Commissione dei Sei, arriva qualche spunto critico: «Il ministro Lanzetta dice che è opportuno definire con norme di attuazione i confini delle nostre competenze. In questo modo però non sapremmo più a cosa serve lo Statuto di autonomia. E ancora, apprezzo che il governo esprima grande considerazione per l’autonomia speciale, però mi chiedo perché nella riforma costituzionale in discussione in Parlamento sia entrata la clausola di garanzia per l’autonomia, e questo è un bene, ma non è stata accettata la richiesta di inserire nella riforma la previsione che ulteriori competenze possano essere trasferite con norme di attuazione». Proprio su questo punto i deputati regionali stanno spingendo alla Camera per inserire questo passaggio. Una stoccata Palermo la riserva alla politica locale: «Viviamo una stagione di riforme in cui dovremmo buttarci, perché rischiamo di perdere il treno. Invece la riscrittura dello Statuto è partita in ritardo. C’è il nostro gruppo di lavoro, che si occupa solo della parte relativa alle competenze, mentre la Convenzione che dovrà occuparsi del resto è ferma al disegno di legge. In Alto Adige non tutti vogliono cambiare». Il senatore Karl Zeller trova molto positivo «che un ministro riconosca che l’autonomia non possa essere modificata unilateralmente perché dipende dall’Accordo di Parigi. Con Delrio prima e con Lanzetta ora il clima si è molto rasserenato: le impugnazioni di nostre leggi da parte del ministero sono diminuite sensibilmente. Più in generale, i rapporti del governo verso le speciali possono essere giudicati dal grande successo che abbiamo ottenuto con la legge elettorale». (fr.g.)

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