Kompatscher: la nostra sfida all’odio 

Il presidente ricorda la Shoah. Ok alla giunta, manca il voto di Widmann («cause tecniche»). Strizzate d’occhio della destra


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Parte la giunta Kompatscher2. Ieri il voto in consiglio provinciale sulla prima alleanza provinciale tra Svp e Lega. Voto palese, come prevede il nuovo regolamento. «A chi critica questa regola, dico che la trasparenza è un bene. Dobbiamo avere il coraggio della sincerità», così Arno Kompatscher. È finita ugualmente con un mini brivido: via libera alla squadra di giunta con 18 voti, invece dei 19 di Svp e Lega. Facce stralunate sui banchi della Svp. È mancato all’appello il voto di Thomas Widmann, componente della giunta stessa. «Problema tecnico con la scheda», è la spiegazione. E basta così, che nel partito ci sono stati abbastanza problemi nei giorni scorsi. La giunta: Arno Kompatscher, i tre vice Arnold Schuler, Giuliano Vettorato e Daniel Alfreider, Philipp Achammer, Waltraud Deeg, Massimo Bessone, Maria Hochgruber Kuenzer e Thomas Widmann.

Insediata la squadra, sgambetti e segnali si sono moltiplicati nelle tornate di voto segreto sull’ufficio di presidenza e sul Comitato di intesa. Rita Mattei (Lega) diventa vice presidente del consiglio provinciale con un voto in più, arrivato probabilmente dai Freiheitlichen. Sui segretari questori, strizzate d’occhio a profusione. Partendo dalla maggioranza a 19, Helmuth Renzler dell’ala sociale si ferma a 22 voti, mentre il contadino Franz Locher vola a 27. Nel comitato di intesa le opposizioni si dividono: Andreas Leiter Reber (Freiheitlichen) passa anche con i voti della Svp, mentre resta al palo il verde Hanspeter Staffler. La lettura di Riccardo Dello Sbarba: «Il patto tra Lega e Svp porta con sé un generale spostamento a destra. È evidente». Per il resto, trattandosi di un passaggio definito storico, il Kompatscher2 è nato ieri con un Consiglio più che tranquillo.

Il nuovo presidente del consiglio provinciale è Josef Noggler, i vice Rita Mattei e Manfred Vallazza, i segretari questori Helmuth Renzler, Franz Locher e Maria Elisabeth Rieder (Team Köllensperger). KOMPATSCHER GARANTE. Il presidente ieri è tornato sul preambolo del programma: dall’autonomia, alla convivenza all’Europa, «garanzia di pace, benessere e sicurezza e contro le tendenze nazionaliste: siamo a favore di un’Europa unita e forte, dove le regioni possano svilupparsi nella loro molteplicità». Prima di lasciare il microfono Kompatscher insiste e cita la Giornata della Memoria, invita a impegnarsi per la dignità dell’uomo, contro l’odio: «Questa è responsabilità del nostro governo, di tutti i responsabili politici: lo dobbiamo alle vittime di questa follia ma soprattutto alle future generazioni, cui va garantita una società che rispetta la dignità umana. Anche questo è fissato nell’accordo di coalizione». Nella sua replica Kompatscher ricorda anche il tasso di suicidi in Alto Adige: «Vogliamo una politica per le persone, non per qualche frazione di Pil in più. Vogliamo rallentare, contrastare il consumismo sfrenato, non aggiungere altra pressione».

LE OPPOSIZIONI. Proprio questa insistenza continua sui valori, ha esordito, Paul Köllensperger, «dimostra la scarsa fiducia nei vostri alleati». Quanto all’Europa poi, dice Köllensperger, sono note le idee leghiste. Infine la scommessa del più grande gruppo di opposizione: «Spero che sia l’ultima volta che assistiamo a una coalizione con due soli partner e la scelta del partner italiano più debole». Per il resto i consiglieri del TeamK incalzano la giunta su sanità ed economia. Dello Sbarba si riaggancia a Köllensperger: «Se Kompatsche dice che farà da garante, significa che c’è un pericolo: vi siete alleati con la principale forza anti europea e infatti nel programma si parla di Europa dei popoli, mai di Unione europea». Sandro Repetto (Pd) attacca i quattro leghisti: «Quali trattative avete condotto? Avete rinunciato alla vice presidenza vicaria e all’Ipes, sul sociale non ci avete neppure provato. Tommasini da solo aveva più competenze». Bordate restituite da Alessandro Urzì (Fratelli d’Italia-Alto Adige nel cuore): «Mi scusi Repetto, non abbiamo alcuna nostalgia del Pd in giunta: è stato assente, silenzioso, passivo sui temi che riguardavano il gruppo italiano». Diego Nicolini (M5S) chiede: «I problemi della sanità sono creati per spingere la sanità privata?». Kompatscher lo esclude. Andreas Leiter Reber (Freiheitlichen) chiede più giustizia sociale. Carlo Vettori(Lega) promette: «La Lega non farà tappezzeria». Sulla revisione del Clil, «l’obiettivo è più efficenza».

LA SVP. Il gruppo Svp ha rinviato a lunedì la discussione sull’allargamento della giunta regionale. Gert Lanz è stato scelto ieri come capogruppo, con Helmut Tauber vice. Sfuma invece la nomina di Dietmar Pattis come segretario organizzativo della Svp, al posto di Gerhard Duregger. Pattis resterà nello staff di Achammer in assessorato.

PD-KÖLLENSPERGER. Sempre più intensi i colloqui tra Pd, Paul Köllensperger e Verdi su una cordata per le elezioni europee. Ieri a margine del Consiglio colloquio fitto tra Repetto, Köllensperger, il segretario del Pd Alessandro Huber e Pietro Calò.

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