Kompatscher: «Lo Statuto cambierà, è necessario»

Il presidente: «Ma l’autonomia non è a rischio, anzi ora è più blindata» Riforme, il collegamento con Vienna: chiederemo il coinvolgimento dell’Austria


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Lo Statuto di autonomia rischia a breve di rivelarsi un ferrovecchio inutilizzabile? La provocazione è arrivata dal senatore Francesco Palermo, secondo cui la revisione dello Statuto va fatta al più presto. «Cambieremo lo Statuto con la Convenzione, il percorso è deciso», replica il presidente provinciale Arno Kompatscher. Palermo ha lanciato la provocazione ieri sul nostro giornale alla vigilia del voto conclusivo del Senato sulla riforma costituzionale. Nel testo le autonomia speciali hanno ottenuto una ulteriore blindatura, al di sopra delle più rosee previsioni. In Alto Adige vige una autonomia blindata e iper conservatrice? È la domanda implicita di Palermo. Di riforma costituzionale, in vista del voto al Senato, ha discusso ieri la direzione della Svp con i propri parlamentari.Così Kompatscher.

Il senatore Palermo vi invita ad affrettarvi nella revisione dello Statuto.

«Sì, ma Palermo dice anche una cosa importante: nella riforma costituzionale abbiamo ottenuto moltissimo. È stata migliorata la clausola di salvaguardia per le autonomie speciali: non si parla più di “adeguamento” dei nostri Statuti al nuovo dettato costituzionale, ma di “revisione”. È stato tolto anche il dubbio possibile se il nostro Statuto dovrà recepire il nuovo assetto centralista dello Stato. La revisione, inoltre, dovrà avvenire secondo il principio dell’intesa con noi. Abbiamo ottenuto inoltre un meccanismo semplificato per il trasferimento di ulteriori competenze dallo Stato alla Provincia, servirà una semplice legge. Le altre Regioni non si sono difese, non le capisco. E sempre a proposito del principio dell’intesa, è pacifico che chiederemo il coinvolgimento dell’Austria nel processo di revisione dello Statuto. Una garanzia in più».

Ma veniamo ai compiti a casa. Le modifiche ai temi più “politici” dello Statuto verranno discussi all’interno della convenzione, l’assemblea che inizierà i lavori solo tra diversi mesi. Palermo sostiene che non ci credete veramente.

«Io ci credo e la modifica è necessaria, perché è cambiato l’ordinamento giuridico a livello europeo e statale. Adeguare lo Statuto serve per garantire i nostri diritti».

Nella convenzione, aperta anche a società civile e opposizioni, ci sarà una discussione vera o la Svp blinderà i lavori?

«Si discuterà ad ampio raggio. Parleremo, tra l’altro, di Europa, di democrazia diretta, di rapporti tra le Province, di Regione ed Euregio. Ognuno porterà avanti la propria idea, lo farà anche il mio partito. Lo stesso dibattito in sé sarà prezioso, perché credo che tornerà la consapevolezza del tesoro che abbiamo grazie a uno Statuto, che certo va rinnovato».

Il timore è che arriverete alla Convenzione con un atteggiamento conservativo.

«Siamo conservativi, nel senso che riteniamo che l’autonomia ci sia e debba restare, evolvendosi e ampliandosi. Non è provvisoria».

Non lo è?

«No, abbiamo appena ottenuto una ulteriore blindatura e la garanzia internazionale resta un tema all’ordine del giorni. Vorrà dire qualcosa, se il legislatore ha appena acconsentito a migliorare il testo della riforma, con le modifiche di cui abbiamo parlato sopra».

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