BOLZANO

Kompatscher: "Profughi, pronti a fare la nostra parte individuando nuovi siti in tutto l'Alto Adige"

Il primo, in val di Vizze, ha 50 posti. Iniziative le trattative con i Comuni. "Non vogliamo che dormano per strada"



BOLZANO. Mano tesa dell'Alto Adige nei confronti dei profughi. Oggi, in conferenza stampa, il governatore Arno Kompatscher ha detto di "essere pronto ad individuare nuovi siti in tutta la provincia, d'intesa con i Comuni, in modo tale da non farci trovare impreparati nei prossimi mesi, quando ci saranno i nuovi arrivi".

Poi, una riflessione: "Il contingente che ci viene inviato dallo stato è giustificato - stiamo parlando dell'1 per cento su base nazionale - e noi non vogliamo che le persone in fuga dalle guerre siano costrette a dormire per strada".

Attualmente sono accolti in Alto Adige circa 420 profughi, "ma gli eventi drammatici che si stanno susseguendo nel Mediterraneo in queste giornate impongono all'Alto Adige di accogliere altre persone e di offrire loro un primo aiuto nel segno della solidarietà e del rispetto della dignità umana", ha ricordato la Giunta. La ripartizione dei profughi attribuiti alle Regioni, stabilita dallo Stato, viene effettuata in base alla consistenza della popolazione locale. L'Alto Adige rappresenta lo 0,9% della popolazione nazionale complessiva e su questo dato viene calcolato il contingente di profughi da accogliere in provincia di Bolzano.

Dopo la seduta il presidente Arno Kompatscher ha spiegato che in Alto Adige sono attualmente adibite allo scopo quattro strutture: 3 a Bolzano (caserma Gorio ai Piani, Bagni di Zolfo e Casa del lavoratore ad Aslago) e una a Merano (casa Arnika). Un'ulteriore struttura di accoglienza è prevista a Prati di Vizze, nella caserma Gnutti dove troveranno posto fino a 50 persone, per la cui scelta sono stati decisivi diversi criteri generali: un immobile possibilmente di proprietà della Provincia o di proprietà pubblica, una collocazione che abbia buoni collegamenti con un centro abitato, un edificio possibilmente in buono stato e senza necessità di particolari lavori di adattamento, una struttura con determinate dimensioni.

"Nella seduta di oggi la Giunta ha deciso di effettuare una ricognizione assieme ai Comuni per individuare infrastrutture pubbliche adatte per l'eventuale accoglienza di ulteriori profughi", ha spiegato il presidente Arno Kompatscher con riferimento all'arrivo incessante di profughi sulle coste italiane e alle terribili storie personali di uomini, donne e bambini che devono fuggire dalla loro terra in condizioni di assoluto disprezzo della dignità umana. "Siamo profondamente colpiti da queste tragedie quotidiane e cerchiamo di fare la nostra parte come  tutte le Regioni. Alla comunità internazionale spetta il pressante compito di trovare strade per uscire da questa drammatica situazione."

In tema di solidarietà internazionale, il presidente Kompatscher ha poi informato che si è positivamente concluso il progetto in Siria - nella Provincia di Idlib - sostenuto dalla Provincia di Bolzano e realizzato da Ai.Bi in collaborazione con Syrian Children Relief. Il progetto "Baladi" (il mio Paese) tutela i diritti di minori, donne e famiglie siriane colpite dalla guerra: prevede interventi di sostegno alle famiglie dei villaggi per garantirne la sopravvivenza e l'approvvigionamento di quattro cliniche per il soccorso della popolazione con distribuzione di medicinali e appoggio allo staff medico. Inoltre sono stati creati spazi sicuri per i bambini per limitare eventi post-traumatici attraverso la creazione di una ludoteca e di uno spazio di aggregazione per le donne, con particolare attenzione alle madri vedove.

Ad oggi 100 famiglie di orfani hanno ricevuto sostegno alimentare mensile e vestiari, 3700 persone dei villaggi hanno ricevuto assistenza medica, 200 bambini ogni giorno frequentano la ludoteca, e 60 donne frequentano il laboratorio di cucito. Il progetto è stato avviato nel febbraio 2014 e le attività della ludoteca e della sartoria stanno continuando con il sostegno del partner locale. Sono stati inoltre organizzati due convegni con una mostra fotografica in collaborazione con la Libera università di Bolzano. Il progetto, con budget complessivo di 59mila euro, è stato sostenuto con un contributo della Provincia di 41mila euro. Due altri progetti per l'emergenza in Libano e Giordania - con distribuzione di generi alimentari e di igiene nonché l'acquisto di alimenti per bambini - sono stati finanziati dalla Provincia con 100mila euro a favore dei profughi siriano-palestinesi.













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