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Kompatscher va all'attacco: «Nella Svp un problema di etica» 

Il governatore congela l’annuncio della candidatura per il terzo mandato: «Vanno chiariti prima i comportamenti non proprio in linea con le regole e la condotta morale del nostro partito». Nel mirino la vicenda Sad e le grandi manovre per la formazione della giunta nel 2018


Antonella Mattioli


BOLZANO. «I temi sono più importanti delle persone». Un inizio che ricorda la risposta del premier Draghi ai giornalisti che gli chiedevano della sua disponibilità a candidarsi per il Quirinale, ma poi il presidente Arno Kompatscher - l'altro giorno nella conferenza stampa di fine anno - è andato all’attacco: «Prima di parlare della mia candidatura alle elezioni provinciali del 2023 ci sono tante questioni da chiarire all’interno del mio partito».

L’affondo è al vetriolo a conferma di un clima molto pesante all’interno della Svp: « Vanno chiariti comportamenti non proprio in linea con le regole e l’etica del nostro partito. Per me l’etica in politica è importante».

La vicenda Sad

A che cosa si riferisce il governatore; quali sono i veri motivi che lo stanno portando a congelare l’annuncio della sua candidatura, per un terzo mandato alla guida della Provincia? I comportamenti “non in linea” sarebbero quelli emersi nell’ambito della vicenda Sad. La società che fa capo all’imprenditore pusterese Ingo Gatterer che starebbe per perdere - usiamo il condizionale perché ci sono verifiche amministrative ancora in corso e poi bisogna mettere in conto i ricorsi - gran parte delle concessioni del trasporto pubblico extraurbano.

Ricordiamo che l’inchiesta avviata dalla Procura sull’operazione Sad, si è conclusa, per Kompatscher, che era indagato, con l’archiviazione. E aggiunge con un “elogio per il modo in cui si è gestita la partita del trasporto pubblico extraurbano, perseguendo l’interesse pubblico”.

Sempre sul caso Sad, va chiarito che i “comportamenti non in linea” cui allude il governatore non hanno alcuna rilevanza penale, però i “retroscena gettano un’ombra sul partito stesso”: «Va fatta chiarezza - ha insistito -; bisogna fugare ogni dubbio. Anche per quanto sarebbe successo a suo tempo nell’ambito della formazione della giunta».

Il riferimento è alle indiscrezioni apparse sul settimanale “Ff” secondo cui, nel 2018, ci sarebbero state grandi manovre per far sì che all’assessorato ai trasporti ci fosse Thomas Widmann e le concessioni per il trasporto pubblico extraurbano rimanessero alla Sad. Falliti entrambi gli obiettivi: Widmann ha ottenuto la più complicata competenza sulla sanità e la Sad sta perdendo gran parte delle concessioni.

Le ambizioni del senatore

Tra gli “ispiratori” - sempre secondo le ricostruzioni giornalistiche - ci sarebbe anche il senatore Meinhard Durnwalder. Quarantacinque anni, avvocato, Obmann della Pusteria, membro della direzione, nipote del potente ex presidente della Provincia Luis Durnwalder, sarebbe interessato a correre per la guida della Provincia.

Un avversario scomodo per Kompatscher, in quanto potrebbe contare sull’appoggio di settori di peso all’interno della Stella alpina.

Tutto questo per spiegare come dietro la richiesta di chiarezza invocata da Kompatscher sul caso Sad, si giochi una partita ben più importante all’interno della Svp che riguarda la guida della Provincia.

L’Obmann Achammer

Il problema etico sollevato da Kompatscher crea non poco imbarazzo in casa Svp. Philipp Achammer, assessore e numero uno del partito che sembra ormai fuori dalla corsa per la presidenza della Provincia, promette chiarezza. «Noi del direttivo - assicura l’Obmann - non sapevamo nulla; anche perché non abbiamo accesso a certi documenti. Capita spesso che i giornalisti ne sappiano più di noi. Abbiamo appreso da “Ff” di certi retroscena».

E quindi adesso cosa succederà? «Quello che succederà lo abbiamo già chiarito nella direzione del partito che si è tenuta lunedì scorso. È giusto che le persone chiamate in causa possano esprimersi; chiarire e spiegare quanto effettivamente successo. Poi ciascuno trarrà le proprie conclusioni».

Vicenda mascherine

«Sinceramente - ha detto Kompatscher - faccio fatica a capire per quale motivo sono coinvolto (è indagato per concorso in turbativa d’asta) nell’ambito dell’ inchiesta sulle mascherine importate dalla OberAlp dalla Cina per conto dell’Asl. Comunque, riconosco che gli investigatori stanno facendo il loro lavoro».

Il governatore ha quindi ribadito quello che aveva detto il 23 dicembre, quando i carabinieri dei Nas si erano presentati negli uffici di palazzo Widmann, nella sede dell’Asl di via Cassa di risparmio e in quella della OberAlp a Bolzano sud, per acquisire nuova documentazione e ricostruire i rapporti commerciali tra le pubbliche amministrazioni e l’azienda che fa capo ad Heiner Oberrauch: «Sono sereno perché ho sempre agito in maniera corretta e comunque non avevo alcuna competenza per quanto riguarda l’acquisto dei supporti di protezione individuale da parte dell’Asl».













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