Kury: Comune parte civile nel caso Kaufleute Aktiv

Lo propone la capogruppo dei Verdi: «Il secondo passo sarà chiedere i danni» Il pm Secco ha chiesto il rinvio a giudizio di 8 membri del direttivo del sodalizio


di Massimiliano Bona


MERANO. Dopo la decisione del pm Igor Secco di chiedere il rinvio a giudizio (per truffa e finanziamento illecito ai partiti) degli otto componenti del direttivo dell’associazione Kaufleute Aktiv per la vicenda legata ai contributi a fondo perduto erogati dal 2006 al 2011 per l’organizzazione del Mercatino di Natale la capogruppo dei Verdi Cristina Kury chiede formalmente al Comune di entrare nell’inchiesta. «Come ha fatto la Provincia per il caso Laimer, anche il Comune di Merano - spiega Kury - dovrebbe farsi avanti in questo momento e costituirsi parte civile in vista del processo. Questo dovrebbe essere solo il primo passo, per poi chiedere i danni in sede civile».

Non ritiene che l’eventuale costituzione di parte civile del Comune possa creare imbarazzo in casa Svp?

«Immagino di sì. In realtà il sindaco e i suoi colleghi di giunta dovrebbero già arrossire per il fatto di aver bocciato, quando già c’era sentore di come sarebbero andate a finire le cose, la richiesta dei Verdi di costituire una commissione d’ìnchiesta».

Lei cosa rimprovera esattamente al sindaco Januth?

«Al primo cittadino chiedo per quale motivo, dal 2007 al 2009, quando si intuiva che qualcosa non andava, ha preferito lasciar correre. Non provare nemmeno a sondare il terreno per verificare se c’era qualcosa che non quadrava. Di più: c’è chi mi ha accusato, e basta vedere gli attacchi ai miei danni fatti all’epoca, di voler vedere per forza qualcosa di marcio».

Per quale ragione si sente di fare un parallelismo con la vicenda Sel, che ha scosso la Provincia?

«È chiaro che siamo su due piani diversi. Lì si parla di danni che potrebbero arrivare ad oltre 500 milioni di euro. Qui la cifra è decisamente più modesta, ma resta il modello del sistema Alto Adige. Che va assolutamente ripensato e cambiato in tempi brevissimi. Così non va».

Lei si riferisce al mancato controllo?

«Sì, soprattutto a quello. Si è preferito lasciar correre con le conseguenze che oggi tutti abbiamo davanti agli occhi. Bisognerebbe, invece, cercare di vederci chiaro prima dell’intervento della magistratura».

Porterà la questione in consiglio comunale?

«Certo. Non possiamo far finta di nulla e nascondere ancora la testa sotto la sabbia».

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