L'Agenzia ambiente: «Opportuno spostare i tralicci di Millan»

L'interramento degli elettrodotti è un progetto già esistente. Resta da capire chi pagherà il conto da 14 milioni di euro


Gianfranco Piccoli


BRESSANONE. «A Millan le rilevazioni del campo magnetico, effettuate più volte e su vasta scala nel corso degli anni, sono sempre state al di sotto dei limiti di legge. Ma è anche vero che la Provincia quando fu varata la norma nazionale, nel 2001, ha "consigliato" alle amministrazioni comunali limiti abbondantemente inferiori». A specificarlo è Luigi Minach, dirigente dell'Agenzia per l'ambiente.  Da anni l'Appa tiene monitorata la situazione a Millan: «Il caso più eclatante dell'Alto Adige per quanto riguarda la presenza di elettrodotti in zone abitate», aggiunge Luca Verdi, direttore del laboratorio chimico-fisico dell'Agenzia. Minach e Verdi non nascondono che lo spostamento delle quattro linee ad alta tensione sarebbe un passo «più che opportuno». Un'opinione che hanno già avuto modo di esprimere in passato.  La correlazione tra campi magnetici e patologie (in particolare la leucemia infantile) è un tema dibattuto da moltissimi anni e la scienza ancora non ha dato una risposta definitiva: «Ma sappiamo che al di sotto degli 0,2 microtesla, non a caso il limite consigliato dalla Provincia - spiega Minach - non ci dovrebbero essere rischi per la salute». Attualmente la norma italiana, una delle più severe del mondo, impone 10 microtesla per gli impianti esistenti, e 3 per quelli nuovi (con il calcolo che deve essere effettuato con la massima portata possibile delle linee). «La verità - commenta Minach - è che questi limiti sono stati fissati non a monte, ma dopo che furono fatte le misurazioni in tutta Italia. L'allora ministro per l'ambiente Willer Bordon propose 0,5 microtesla, ma se fosse stato introdotto questo tetto, il costo del risanamento delle linee elettriche in Italia sarebbe stato enorme, sull'ordine delle migliaia di miliardi di lire». Un conto che sarebbe poi ricaduto, con un effetto domino, sulle tasche dei contribuenti. Insomma, prevalse la ragione economica su quella della prudenza.  Non è un mistero che anche a Bressanone il vero nodo è economico. Il progetto per il nuovo tracciato degli elettrodotti (due di proprietà di Terna, due delle ferrovie), già esiste. Resta da capire - dettaglio non secondario - chi pagherà il conto da 14 milioni di euro.  Tornando alle rilevazioni: «Il picco massimo mai rilevato è di 2,7 microtesla, se non ricordo male in prossimità di un'altalena», spiega ancora Minach. Parlando di edifici, la situazione è diversa: «Il livello massimo che abbiamo misurato in questi anni è di 1,1 microtesla», spiega Fiorenzo Bovo, uno dei tecnici che da anni si occupa delle rilevazioni a Millan. Anche in questo caso abbondantemente al di sotto dei limiti di legge.  Questo il quadro della situazione secondo l'Agenzia per l'ambiente. A Millan da quasi trent'anni chiedono di poter vivere senza l'incubo degli elettrodotti sopra le case. Ed ora del problema hanno investito anche la Procura di Bolzano, presentando un esposto.

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